14 maggio 2006

Un attacco al matrimonio, alla famiglia e alla libertà di coscienza

sabato, 13 maggio 2006 ¦ Permalink
Nota della Conferenza Episcopale Spagnola contro una risoluzione del Parlamento Europeo.
Dura condanna della Conferenze Episcopale Spagnola di una risoluzione del Parlamento Europeo sulla omofobia (un termine inventato dalle lobbies gay in modo da non poter criticare i matrimoni omosessuali) in cui si equiparano le unioni omosessuali al matrimonio. La risoluzione è definita dai Vescovi come un serio pericolo per la vita matrimoniale e familiare e un attacco alla libertà di coscienza.
Il Parlamento Europeo approvava il passato mese di gennaio un documento non vincolante nel quale si chiedeva ai paesi della Unione Europea l'equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio con minaccia di sanzioni. Il testo è stato proposto dai socialisti europei (condiviso da quasi tutto il centrosinistra italiano).
Le alte sfere d'Europa si sono convertite in una autorità morale determinando quello che deve o non deve essere giusto, e castigheranno tutti quelli che non intendono il matrimonio come la unione tra due uomini o due donne e che anzi sono così arretrati da considerare che il vero matrimonio è formato da un uomo e una donna e il luogo più appropriato per la generazione e l'educazione dei figli.
I Vescovi della Spagna si uniscono così agli episcopati di altri Paesi europei e a molte persone che hanno protestato contro la risoluzione del 18 gennaio scorso del Parlamento Europeo sull'omofobia in Europa (cfr., ZENIT, 5 febbraio 2006; ZENIT, 17 gennaio 2006), la quale attenta al corretto funzionamento della stessa Unione europea e va contro la libertà di coscienza dei suoi cittadini.
La risoluzione (non vincolante) con cui si fa pressione sui governi europei lancia in maniera indiretta l'idea che le unioni omosessuali siano uguali al matrimonio. I Vescovi sottolineano che in questa maniera si falsifica la verità fondata nella natura dell'uomo, che è creato uomo e donna" e "rappresenta un serio pericolo per la vita matrimoniale e familiare e per tutto l'ordine della vita sociale in Europa".
Attualmente, l'Unione Europea non ha una legge che obbliga a compiere le norme raccomandate dalla Commissione, ma se si approva l'attuale progetto di Costituzione Europea risoluzioni come questa obbligherebbero tutti gli Stati come dei nuovi diritti umani.
I Vescovi della Spagna affermano che la pressione morale che viene esercitata con questa risoluzione va anche contro il principio di sussidiarietà perchè "pretende imporre ai cittadini della Unione una concezione della verità antropologica contraria ai valori e ai principi della nostra civiltà". Inoltre, la proposta di utilizzare metodi educativi contro l'omofobia, per l'episcopato "porta con sè il grave pericolo di introdurre questa deformazione della verità nei bambini e nei ragazzi, incidendo così negativamente nell'ambito delle coscienze".
Sotto una nostra traduzione della Nota della CEE (Conferenza Episcopale Spagnola).
"Su una risoluzione del Parlamento Europeo relativa alla omofobia" (Nota del Comitato Esecutivo della CEE)
Il Parlamento Europeo ha approvato il 18 gennaio di quest'anno la risoluzione P6-TA (2006) 0018, "sull'omofobia in Europa", che condanna la denominata "omofobia", rigettando giustamente le attitudini di discriminazioni, disprezzo e violenza verso le persone di tendenze omosessuali. Ma nello stesso tempo, con questo motivo, fa un appello ai Governi dei paesi membri della Unione Europea perchè rivedano le legislazioni sulle coppie dello stesso sesso.
Questa risoluzione, sotto il pretesto di evitare la discriminazione delle persone omosessuali, lancia indirettamente l'idea che si debbano trattare alla stessa maniera le unioni tra uomo e donna e le unioni delle persone omosessuali. Con questo si falsifica la verità fondata nella natura dell'uomo, che è creato uomo e donna. In conseguenza, la risoluzione approvata rappresenta un serio pericolo per la vita matrimoniale e familiare e per tutto l'ordine della vita sociale in Europa.
Sebbene questa risoluzione non obbliga gli Stati membri, può rappresentare una pressione morale sugli stessi. Dimenticando il principio di sussidiarietà, che dovrebbe essere la norma nel corretto funzionamento delle Istituzioni della Unione Europea, pretende imporre ai cittadini della Unione una concezione della verità antropologica contraria ai valori e ai principi della nostra civiltà. La proposta di utilizzare metodi educativi contro l'"omofobia" porta con sè il grave pericolo di introdurre questa deformazione della verità nei bambini e nei giovani, incidendo così negativamente nell'ambito delle coscienze.
La Conferenze Episcopale Spagnola si è pronunciata davanti le gravissime disposizioni legali adottate nel nostro paese, che suppongono una ridefinizione del matrimonio e svuotano questa istituzione del suo contenuto più elementare.
Ci uniamo alle altre Conferenze Episcopali d'Europa e a molte persone che già hanno espresso la loro protesta contro questa risoluzione, che è un attentato al corretto funzionamento della Unione Europea e alla stessa coscienza dei cittadini. Nello stesso tempo, ci appelliamo al Parlamento Europeo perchè in futuro eviti azioni che pongono in pericolo la libertà di coscienza nell'Unione Europea.
Link: Sobre una resolución del Parlamento Europeo relativa a la "homofobia", Comitè Ejecutivo CEE, Madrid, 11 de mayo de 2006


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scritto da stranocristiano

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