26 agosto 2008

CINA CHIUDE OLIMPIADI E TORNA TERRORE

(AGI) - Roma, 25 ago. - Non appena si sono chiusi i Giochi di Pechino, in Darfur e' tornato il terrore. E' il duro commento di padre Giulio Albanese, il missionario comboniano fondatore dell'agenzia Misna, dopo l'irruzione armata dell'esercito di Khartum nel campo profughi di Kalma, nel sud della tormentata regione sudanese. "La Cina non ha permesso che durante le Olimpiadi venisse data visibilita' alla questione darfuriana", ha sottolineato Albanese contattato telefonicamente dall'Agi, "ma ora che la 'missione Giochi' e' compiuta, Pechino e' tornata a essere lo sponsor di Khartum e a calpestare i diritti umani di profughi e sfollati in nome del petrolio, l'oro nero cui nessuno vuol rinunciare". Un fatto "inquietante", ha sottolineato l'esperto di Africa, "perche' il copione e' sempre lo stesso: le truppe sudanesi attaccano i campi profughi della regione con la scusa che sono covi dei ribelli, e a pagare il prezzo piu' alto e' la povera gente, che viene di continuo massacrata e uccisa". A fermare Khartum non e' bastato il provvedimento della Corte internazionale dell'Aja contro il presidente sudanese Omar Hassan al Bashir per genocidio e crimini di guerra, ha sottolineato Albanese. Il governo del Sudan "continua a fare orecchie da mercante ma", ha avvertito il comboniano, "se la comunita' internazionale non uscira' in fretta dall'attuale letargo e non passera' dalle parole ai fatti, la situazione darfuriana continuera' ad aggravarsi".
L'attacco di oggi in cui sono morte almeno 18 persone, per il missionario "e' la conferma che anche il mandato di cattura spiccato dall'Aja si e' tradotto in una bolla di sapone, e che l'incondizionato sostegno della Cina autorizza Khartum a fare quello che vuole, calpestando i diritti umani di milioni di civili inermi". Nonostante sulla crisi darfuriana ci sia stata "una discreta copertura mediatica", ha concluso Albanese, "la pace e' rimasta un traguardo assai lontano". Per questo, ha insistito, "e' venuto il momento di rilanciare il negoziato, ma anche di mettere Khartum con le spalle al muro e obbligare la Cina a farsi da parte". (AGI)

18 agosto 2008

Lavoro e vacanze in bici

Finalmente l'ho presa, la soluzione al caro petrolio è questa fantastica bicicletta elettrica della Microbike modello 26 Full Optional. Autonomia oltre i 20 Km, il che significa che mi basta ricaricare la batteria estraibile in ufficio e il gioco è fatto, abbattuti completamente i costi di trasporto, ci sarà solo da ammortizzare il costo della bici, in meno di un anno visto quello che spendevo di carburante.

Le prime impressioni dopo 20 giorni di utilizzo sono ottime, in salita va alla grande, lo posso dire con sicurezza avendola testata a Roma e sopratutto sulle Dolomiti del Cadore! Sulle montagne venete mi sono divertito da matti. La ciclabile delle Dolomiti unita alla pista Cortina-Dobbiaco e alla S.Candido-Lienz fanno in totale oltre 100 km di piste ciclabili tutte collegate tra loro, fantastico no?

Quello che mi ha impressionato è come questa citybike vada bene anche sullo sterrato e sopratutto come sia pedalabile anche a motore spento, persino su lievi pendenze. Certo sulle salite più dure con il motore si consuma parecchio la batteria, bisogna imparare a dosare bene l'uso del motore solo in salita se si vuole percorrere parecchi Km senza scaricarla completamente.

Sono molto contento dell'acquisto e anche i bambini sembrano esserlo, hanno ancora qualche reticenza ad indossare il caschetto, ma una volta in sella sembrano divertirsi molto, il seggiolino posteriore deve essere talmente comodo che spesso il bimbo ci si addormenta, il prossimo acquisito quindi sarà un seggiolino inclinabile per tale evenienza.

A settembre comincerà per il pequenito più grande la scuola materna che è stata appositamente scelta vicina all'ufficio di papà, cosi ogni mattina tutti in bici, 6 km all'andata, 6 km al ritorno alle ore 13, altri sei alle 14 per tornare in ufficio e gli ultimi 6 km per tornare a casa la sera. 24 km di divertimanto assicurato ogni giorno, ho gia avuto l'occasione di andare e tornare dall'ufficio in bici in questi giorni, la metà dei 6 km è su pista ciclabile, gli altre 3 su strade non particolarmente trafficate, ci impiego solo 18 minuti, meno che con la macchina quindi.

Sulla scia dell'entusiasmo anche mia moglie si sta convincendo ad usare la bici per andare a lavoro, per lei però servirebbe una pieghevole da portare sul treno, stavamo pensando ad un Brompton da importare dall'Inghilterra e eventualmente da elettrificare. La Brompton è la bici pieghevole più leggera e più compatta al mondo, costa molto però, anche di seconda mano su ebay.co.uk ci sono prezzi altissimi per queste bici, le uniche Brompton economiche sono quelle vecchie di dieci anni, forse un pò troppi per una bici usata.