15 settembre 2006

Le reazioni alla morte di Oriana Fallaci

NANCINI: «MI DISSE CHE VOLEVA MORIRE A FIRENZE»
Oriana Fallaci «voleva morire a Firenze, come lei stessa, nella sua ultima uscita pubblica, nel febbraio scorso, a New York, mi aveva confidato. Così è stato». Riccardo Nencini, presidente del Consiglio Regionale della Toscana, parla così della scrittirce scomparsa stamattina all'età di 77 anni. «Oriana Fallaci ci ha lasciato - ha affermato Nencini - non sarà facile dimenticare, per me, ma credo per tutti i fiorentini e i toscani, la donna dura, combattiva e contrastata, che amava la sua Firenze di un amore sconfinato».
Il presidente del parlamento regionale ha spiegato che «la medaglia del Consiglio regionale della Toscana, consegnatale a New York, dove ormai viveva da tanti anni, ha voluto essere un omaggio a lei, alla sua opera di grande giornalista e scrittrice, alla donna di ferro, forgiata giovanissima nella lotta per la resistenza e membro del corpo dei volontari della libertà, ma soprattutto alla testimone dei nostri tempi per la quale 'la libertà era un dovere prima che un dirittò. A Firenze è morta, guardando dal suo letto di ospedale la sua amata città, la cupola di Santa Maria del Fiore, il campanile di Giotto, Palazzo Vecchio, Firenze tutta, con gli occhi, fin dove poteva, e poi, come lei stessa ha confidato ad un amico negli ultimi istanti di vita cosciente, con il cuore».

IL CORDOGLIO DELLA FNSI
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana(Fnsi), Paolo Serventi Longhi, in una nota esprime il cordoglio per la morte di Oriana Fallaci. «Nell'esprimere cordoglio per la scomparsa di Oriana Fallaci - dice Serventi Longhi - ricordo la grande giornalista, coraggiosa e attenta, ma anche l'intellettuale le cui più recenti opinioni giudico non condivisibili e per molti versi pericolose. Oriana Fallaci ha rischiato di persona per raccontare da inviata alcuni degli episodi più significativi della storia contemporanea».
«Una carriera giornalistica brillante e aggressiva - aggiunge - mai banale e disinformata. Occorre anche ricordare la sensibilità umana della Fallaci, i drammi di madre mancata e la grave malattia. Non ho condiviso però il giudizio radicale, sbagliato e pericoloso, che ha raffigurato un debole occidente vittima dell'aggressione delle altre culture, specie dell'Islam. Una difesa talvolta violenta della civiltà occidentale che non ha aiutato a combattere il terrorismo e gli integralismi».
Per il segretario della Fnsi «il rifiuto della tolleranza e del rispetto reciproco tra culture diverse, valori allo stesso tempo laici e religiosi, ha portato Oriana Fallaci a concepire l'informazione come un veicolo per l'affermazione delle opinioni più radicalmente filo occidentali. Una posizione non omogenea all'esigenza di pluralismo e di libera circolazione delle notizie che la gran parte delle donne e degli uomini di tutto il mondo esprimono con sempre maggiore convinzione».


ROTONDI: «ERA LA COSCIENZA CRITICA DELL'OCCIDENTE»
«Con Oriana Fallaci se ne va una grande scrittrice; se ne va la coscienza critica di un Occidente piegato su se stesso; se ne va il coraggio di una donna che, con le sue battaglie, ha scosso gli animi dell'Europa; se ne va una persona per bene che ha avuto sempre la forza di chiamare le cose con il loro nome, una delle sensibilita' piu' anticonformiste del nostro tempo. A Oriana Fallaci vanno la mia preghiera e il mio pensiero».
Cosi' il segretario della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, ricorda Oriana Fallaci.

IADL: «E' AL COSPETTO DI HALLAH, DOVREBBE PREOCCUPARSI»
«La Fallaci è al cospetto di Allah. Dovrebbe preoccuparsi»: è il commento di Dacia Valent portavoce della Islamic Antidefamation League (IADL). quasi impossibile manifestare pietà per un personaggio come Oriana Fallaci« dice Valent che definisce la Fallaci »una dei più attivi araldi dell odio razziale e religioso«. Secondo Valent »una vita spesa nell odio, difficilmente produce amore e solidarietà« e il suo »odio per le minoranze etniche e religiose, il suo disprezzo per neri, semiti e musulmani, ora che vede la morte e vede Dio, deve essere un peso intollerabile, dal quale non può più nascondersi o fuggire. Ora che è al cospetto di Allah, se fossimo in lei saremmo molto, ma molto preoccupati».

CALDEROLI: «PIANGO IL SIMBOLO DI CULTURA E LIBERTA'»
«Piango la morte di un simbolo della cultura, dell'onestà intellettuale e della liberta». Così Roberto Calderoli vuole ricordare Oriana Fallaci, morta nella notte.«Piango chi, nonostante la propria malattia, ha previsto e denunciato i rischi del diffondersi del fondamentalismo islamico in mezzo a un mare di omertà e silenzio vigliacco. Oriana Fallaci - continua Calderoli - ha dato lezioni al mondo e li ha dati anche ai Capi di Stato, dimostrando la tempra di una donna indomita: ma resta il rammarico che chi avrebbe potuto nominarla senatore a vita, per ben altri meriti rispetto ad altri nominati, non lo abbia fatto e di aver privato quindi il Senato della possibilità della sua presenza a Palazzo Madama, anche se per un breve tempo».

CASINI: «SUOI SCRITTI SIANO ANCORA MOTIVO DI RIFLESSIONE»
«Oriana Fallaci è stata la più grande giornalista italiana dell'ultimo secolo. Una donna straordinaria, una scomoda testimone dell'Occidente e dei suoi valori, uno spirito critico implacabile davanti alle nostre timidezze e pavidità». Così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini commenta la scomparsa della giornalista. «Oriana Fallaci e i suoi scritti - conclude Casini - dovranno ancora per lungo tempo essere motivo di riflessione per tutti noi».

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1 commento:

Anonimo ha detto...

è molto bello quello che scrivi questo sito è fico
ma vorrei più foto di Valme e più notizie sul fratellino in arrivo! vedi di agire ci vediamo sabato alle 10,30 a casa mia e non fate tardi!
silvietta