02 luglio 2008

L’ostia sulla mano o sulla lingua?

Tratto dal blog di Rodari

La comunione sulla mano è pratica antica ma non in uso nella Chiesa, quanto nell’eresia araiana (non credevano nella divinità di Gesù) e nestoriana (non riconoscevano le due nature di Cristo). La convinzione della Chiesa, invece, è sempre stata la seguente: dalla cosciente certezza e dalla tangibile fede nella presenza di Cristo veramente in carne e ossa nascosto dietro i veli della materia, non può non nascere l’adorazione, e l’adorazione interiore non può e non deve rimanere intimistica sensazione, deve essere forma, esteriorità riempita dal cuore. Di qui il costante osteggiare il permesso di ricevere l’eucaristia sulla mano anche perché, come disse il Concilio di Trento, al di là di poche eccezioni, nella Chiesa di Dio fu consuetudine costante che i laici ricevessero la comunione dai sacerdoti, mentre i sacerdoti si comunicavano da sé.

Si tratta d’una consuetudine che spinse San Tommaso a scrivere: «Nessuno la tocchi (l’eucaristia), tranne chi è stato consacrato; dunque anche il corporale e il calice sono consacrati, e si necessita delle mani di un sacerdote per toccare questo sacramento»; e che venne inserita da san Pio X nel suo Catechismo. Nemmeno il Nuovo Messale Romano la abrogò, tanto che all’articolo 117 si legge che il comunicando «tenens patenam sub ore, sacramentum accipit».

Ancora oggi i semplici fedeli di queste difficoltà ne parlano sul web. Scrive un certo Lucio: «Nella festività del Corpus Domini il sacerdote ha somministrato la comunione sotto le due specie, intingendo l’ostia nel vino e distribuendola a tutti i fedeli in modo tradizionale (non nella mano). Perchè? È ovvio! Per evitare che tracce del Sangue di Cristo restassero nella mano. Perchè allora non c’è la stessa preoccupazione per il corpo di Cristo quando viene distribuito solo sotto la specie dell’ostia? È vero che il rischio è più remoto, ma non è nullo».

Dunque i fedeli ne parlano, anche se la possibilità che tutti tornino (almeno in Italia) al passato non sembra oggi possibile. Benedetto XVI ha lanciato durante la festa del Corpus Domini e nel viaggio in Puglia due piccoli segnali. I sacerdoti di tutto il mondo possono trarne esempio, se vogliono. [leggi tutto]

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