Viene rilasciato oggi da Secondo Protocollo il rapporto 2008 sulla situazione attuale in Sud Sudan a poco più di tre anni dalla firma del trattato di Nairobi che sancì la fine di una guerra durata 21 anni e che fece milioni di morti e di sfollati.
Nel rapporto si legge che, nonostante gli sforzi, la situazione in Sud Sudan non è ancora quella che si sarebbe immaginato una volta finita la guerra. Rimangono purtroppo moltissimi punti da sistemare specie per quanto riguarda lo sviluppo economico e sociale e per quanto concerne il rispetto dei Diritti Umani.
E' vero che il Governo di Juba ha incontrato durante questi tre anni diverse difficoltà, a partire dalla morte del suo personaggio più carismatico, John Garang, avvenuta in un incidente aereo ancora avvolto nel mistero il 30 luglio 2005, mentre il Dott. Garang tornava da un viaggio in Uganda. Ma anche la non totale applicazione di quanto stabilito dal trattato di pace di Nairobi da parte del Governo centrale di Khartoum, una inottemperanza che ha fatto mancare alle casse sud-sudanesi diversi milioni di dollari destinati allo sviluppo.
Tuttavia non si possono non notare anche diverse colpe della dirigenza sud-sudanese specialmente per l'allegra gestione dei fondi provenienti dai Paesi donatori, anche se molti di questi non hanno ottemperato alle promesse fatte durante la prima conferenza dei donatori per il Sud Sudan del 2005, quando vennero promessi 5,4 miliardi di dollari.
Rimane esplosiva la situazione per quanto concerne la divisione delle risorse e il controllo delle aree petrolifere, una situazione che rischia di far sprofondare di nuovo il Paese in un conflitto di vasta portata.
Il rapporto è stato redatto da Elisa Arduini con la collaborazione di Andrea Pompei e di Claudia Colombo ed è scaricabile nella versione integrale a questo link.
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