«La storia del genocidio è un'invenzione totale - ha ripetuto più volte Gino -. In Darfur è in corso una guerra tribale, ma nessun genocidio. Un genocidio non ti può sfuggire fisicamente. Come fai a non vedere 50 mila morti?». Gino fa le tre scimmiette. I Fur uccisi sono sei volte tanto e, come dice Ocampo, vanno all'altro mondo «senza bisogno di proiettili, ma per stupro, fame e paura. Armi efficaci e silenziose».
Come negazionista, Strada fa il paio con Ahmadinejad per il quale gli eccidi degli ebrei sono una balla. Un chiaro esempio di terzomondismo nostrano pronto a inveire contro l'Occidente più che a dare una mano a chi soffre. Per lui, Bush si occupa del Darfur per prepararne l'invasione poiché lì «c'è il petrolio». Tace però che i soli a sfruttare il greggio dei Fur siano oggi i comunisti cinesi. [leggi tutto]
Maria tu mi sostieni fin da piccolino, dammi forza e illuminami sempre, mio faro di luce
18 luglio 2008
16 luglio 2008
Toccare Caino oppure no?
Anche a Roma, come in altre capitali europee si e' svolta una manifestazione a sostegno della richiesta di incriminazione del presidente del Sudan, ritenuto responsabile di crimini di guerra in Darfur. La comunita' darfuriana in Italia e l'associazione 'Italians for Darfur' hanno organizzato un presidio di fronte all'ambasciata sudanese. ''Sosteniamo l'azione del procuratore capo della Corte Penale Internazionale dell'Aia, Luis Moreno-Ocampo", afferma il presidente di 'Italians for Darfur' Antonella Napoli - che oggi ha presentato alla Tribunale penale internazionale dell'Aja le conclusioni di mesi di indagini sui crimini di guerra e contro l'umanita' commessi in Darfur, chiedendo mandati di arresto per alcuni esponenti del governo di Khartoum, tra cui il Presidente Omar Al-Bashir, accusato di essere l'ispiratore del genocidio in atto nella regione". "Chiediamo all'Unione Europea di continuare a dare un sostegno forte al lavoro di Ocampo - ha proseguito Napoli - mantenendo fede a quanto dichiarato dal presidente del Consiglio dei 27, ovvero che saranno ''considerate ulteriori misure contro il governo del Sudan in caso di mancanza di conformita' con il lavoro del Tpi".
Queste le dichiarazioni di Antonella Napoli apparentemente discordanti però da quelle di Elisa Arduini dell'assocoazione Secondo Protocollo, tanto di cappello comunque a queste due giovani donne così autorevoli in materia di Darfur e che meritano stima ed ammirazione più di qualsiasi altra figura femminile del panorama politico italiano.
Antonella chiede giustamente a gran voce la condanna di Bashir, Elisa invece ritiene che la diplomazia in questo modo fa un passo falso, dando a Bashir ed ai ribelli il pretesto per inasprire ancora di più i rapporti.
A chi dare ragione? Entrambe conoscono bene il Darfur, sono state lì ed hanno visto le conseguenze del genocidio, entrambe sperano in una risoluzione pacifica della crisi in Darfur. Elisa Arduini punta sulla diplomazia estrema, forse perché non vede altro modo finchè la Cina difende il governo sudanese. Antonella Napoli invece spera che questa condanna del TPI indebolisca Al-Bashir tanto da farlo indietreggiare nel suo dispotismo dittatoriale. Voglia il cielo che quella di entrambe non sia pura illusione, speriamo che non ci sia bisogno di un’azione di forza per fermare Al-Bashir. Nel caso si arrivasse ad un intervento armato di Francia o Usa, quale sarebbe la posizione di queste associazioni che si battono per il Darfur? In particolare come si porrebbe l’onnipresente D’Elia? Lascerebbe toccare Caino?
“Stop genocide in Darfur” gridava la comunita' darfuriana in Italia: “No Janjaweed, no Al-Bashir” questo l’appello di Abele a cui bisogna a tutti i costi dare risposta.
Queste le dichiarazioni di Antonella Napoli apparentemente discordanti però da quelle di Elisa Arduini dell'assocoazione Secondo Protocollo, tanto di cappello comunque a queste due giovani donne così autorevoli in materia di Darfur e che meritano stima ed ammirazione più di qualsiasi altra figura femminile del panorama politico italiano.
Antonella chiede giustamente a gran voce la condanna di Bashir, Elisa invece ritiene che la diplomazia in questo modo fa un passo falso, dando a Bashir ed ai ribelli il pretesto per inasprire ancora di più i rapporti.
A chi dare ragione? Entrambe conoscono bene il Darfur, sono state lì ed hanno visto le conseguenze del genocidio, entrambe sperano in una risoluzione pacifica della crisi in Darfur. Elisa Arduini punta sulla diplomazia estrema, forse perché non vede altro modo finchè la Cina difende il governo sudanese. Antonella Napoli invece spera che questa condanna del TPI indebolisca Al-Bashir tanto da farlo indietreggiare nel suo dispotismo dittatoriale. Voglia il cielo che quella di entrambe non sia pura illusione, speriamo che non ci sia bisogno di un’azione di forza per fermare Al-Bashir. Nel caso si arrivasse ad un intervento armato di Francia o Usa, quale sarebbe la posizione di queste associazioni che si battono per il Darfur? In particolare come si porrebbe l’onnipresente D’Elia? Lascerebbe toccare Caino?
“Stop genocide in Darfur” gridava la comunita' darfuriana in Italia: “No Janjaweed, no Al-Bashir” questo l’appello di Abele a cui bisogna a tutti i costi dare risposta.
15 luglio 2008
Darfur - Bashir: la scelta giusta nel momento sbagliato
Scritto da Elisa Arduini
La decisione del Procuratore Generale del Tribunale Penale Internazionale, l'argentino Luis Moreno Ocampo, di chiedere l'arresto del presidente sudanese Omar Al-Bashir con l'accusa di genocidio, se sotto molti aspetti è condivisibile arriva in un momento in cui sarebbe stato meglio portare il dittatore sudanese al tavolo delle trattative piuttosto che innescare un braccio di ferro con lui che, volenti o nolenti, coinvolge 2,5 milioni di sfollati.
Infatti, il rischio concreto è che l'estroverso e irascibile Bashir reagisca con estrema violenza alla richiesta di Moreno Ocampo aumentando la tensione nella martoriata regione del Darfur invece che sedersi al tavolo delle trattative con i gruppi ribelli, cosa a cui ormai da mesi stavano lavorando le Nazioni Unite, l'Unione Africana e la Lega Araba con l'appoggio silenzioso di diversi Stati europei e della Libia.
A parte che non era mai accaduto che un Capo di Stato in carica venisse accusato dal Tribunale Penale Internazionale e che ne venisse chiesto l'arresto. Persino i gerarchi nazisti e gente come Slobodan Milosevic vennero arrestati e condannati solo dopo una guerra che ne decretò il rovesciamento. Come non pensare allora a una vera e propria forzatura, una indebita forzatura.
D'altro canto Moreno ci ha già abituati a queste forzature che piuttosto che favorire la pace fomentano o prolungano i conflitti. Basta lanciare l'occhio a quello che succede in Nord Uganda, dove i colloqui di pace tra Governo e ribelli del LRA sono fermi da mesi proprio per l'intransigenza del “procuratore di ferro” nel volere l'arresto di Joseph Kony.
Pretendere ora che Bashir si sieda a qualsiasi tavolo delle trattative diventa quindi quasi un eufemismo. Gli stessi gruppi ribelli, rinvigoriti dalla decisione del Tribunale Penale Internazionale, sono già ampiamente sul piede di guerra proprio mentre si intravvedeva un barlume di speranza nel portare almeno il loro gruppo maggiore (il JEM) a sedersi a un tavolo di discussione. [leggi tutto]
La decisione del Procuratore Generale del Tribunale Penale Internazionale, l'argentino Luis Moreno Ocampo, di chiedere l'arresto del presidente sudanese Omar Al-Bashir con l'accusa di genocidio, se sotto molti aspetti è condivisibile arriva in un momento in cui sarebbe stato meglio portare il dittatore sudanese al tavolo delle trattative piuttosto che innescare un braccio di ferro con lui che, volenti o nolenti, coinvolge 2,5 milioni di sfollati.
Infatti, il rischio concreto è che l'estroverso e irascibile Bashir reagisca con estrema violenza alla richiesta di Moreno Ocampo aumentando la tensione nella martoriata regione del Darfur invece che sedersi al tavolo delle trattative con i gruppi ribelli, cosa a cui ormai da mesi stavano lavorando le Nazioni Unite, l'Unione Africana e la Lega Araba con l'appoggio silenzioso di diversi Stati europei e della Libia.
A parte che non era mai accaduto che un Capo di Stato in carica venisse accusato dal Tribunale Penale Internazionale e che ne venisse chiesto l'arresto. Persino i gerarchi nazisti e gente come Slobodan Milosevic vennero arrestati e condannati solo dopo una guerra che ne decretò il rovesciamento. Come non pensare allora a una vera e propria forzatura, una indebita forzatura.
D'altro canto Moreno ci ha già abituati a queste forzature che piuttosto che favorire la pace fomentano o prolungano i conflitti. Basta lanciare l'occhio a quello che succede in Nord Uganda, dove i colloqui di pace tra Governo e ribelli del LRA sono fermi da mesi proprio per l'intransigenza del “procuratore di ferro” nel volere l'arresto di Joseph Kony.
Pretendere ora che Bashir si sieda a qualsiasi tavolo delle trattative diventa quindi quasi un eufemismo. Gli stessi gruppi ribelli, rinvigoriti dalla decisione del Tribunale Penale Internazionale, sono già ampiamente sul piede di guerra proprio mentre si intravvedeva un barlume di speranza nel portare almeno il loro gruppo maggiore (il JEM) a sedersi a un tavolo di discussione. [leggi tutto]
10 luglio 2008
Che la volontà di Eluana sia?
Come è noto, in campo sanitario vige il principio del “consenso informato”, in base al quale il paziente decide se e fino a quando sottoporsi ad un determinato trattamento medico nel momento in cui si pone la necessità (o quanto meno l’utilità) del trattamento stesso.
Secondo i criteri introdotti dalla Corte di Cassazione sarebbe invece da ritenere non solo che il “consenso” all’interruzione di un trattamento indispensabile per il mantenimento in vita possa considerarsi validamente espresso anche se intervenuto molto tempo prima del sopraggiungere dello stato di incoscienza, ma addirittura che sia possibile desumere tale consenso da elementi tutt’altro che oggettivi, quali la personalità e lo stile di vita.
Il che significa aprire il varco, in sede giudiziaria, ad interpretazioni soggettive dalle quali tuttavia dipendono la vita o la morte delle persone.
Da quanto emerge dallo stesso decreto della Corte d’Appello, prima di cadere in stato d’incoscienza Eluana non ha mai espresso il proprio “consenso preventivo” all’interruzione di un trattamento sanitario che le consentisse il mantenimento in vita qualora si fosse trovata in stato vegetativo (a prescindere da qualsiasi rilievo circa la validità di tale ipotetico “consenso”).
Gli elementi in base ai quali si è ricostruita l’ipotetica volontà di Eluana di non “essere curata per nulla nell’evenienza di uno stato di totale immobilità fisio-psichica” sono rappresentati da alcuni commenti che la stessa aveva espresso in occasione di gravi incidenti occorsi ad amici e ad altre persone, nonché “la straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà”. Il che francamente non può non far rabbrividire. [leggi tutto]
Secondo i criteri introdotti dalla Corte di Cassazione sarebbe invece da ritenere non solo che il “consenso” all’interruzione di un trattamento indispensabile per il mantenimento in vita possa considerarsi validamente espresso anche se intervenuto molto tempo prima del sopraggiungere dello stato di incoscienza, ma addirittura che sia possibile desumere tale consenso da elementi tutt’altro che oggettivi, quali la personalità e lo stile di vita.
Il che significa aprire il varco, in sede giudiziaria, ad interpretazioni soggettive dalle quali tuttavia dipendono la vita o la morte delle persone.
Da quanto emerge dallo stesso decreto della Corte d’Appello, prima di cadere in stato d’incoscienza Eluana non ha mai espresso il proprio “consenso preventivo” all’interruzione di un trattamento sanitario che le consentisse il mantenimento in vita qualora si fosse trovata in stato vegetativo (a prescindere da qualsiasi rilievo circa la validità di tale ipotetico “consenso”).
Gli elementi in base ai quali si è ricostruita l’ipotetica volontà di Eluana di non “essere curata per nulla nell’evenienza di uno stato di totale immobilità fisio-psichica” sono rappresentati da alcuni commenti che la stessa aveva espresso in occasione di gravi incidenti occorsi ad amici e ad altre persone, nonché “la straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà”. Il che francamente non può non far rabbrividire. [leggi tutto]
09 luglio 2008
La palude degli anti-caimano a piazza navona
Tutti lo sanno quello che m'è successo dentro quella palude, tutti, pure i sassi. Un palco de liane alto 40 metri, va bene? Sotto una palude che faceva schifo, marrone, piena zeppa de: barracuda, anti-caimani, coccodrilli, piranhas, tutto!... Sabinaconde... sottolineo, la Sabinaconda è un'animale che c'ha na capoccia (vuota) grossa così! A un certo punto arriva il momento di fà la sceneggiata sul palco, il regista Flores D’Arcais chiama il senatore anti-americano, va bene? Arriva, monta sul palco, dice "oddio me gira la testa!" piglia e se ne va... dice chiamate la controfigura inglese... arriva la controfigura inglese, dice "oddio me vegono i brividi" e se ne va... vedi il regista che sbianca, disperato, che fa "aiutatemi, qualcuno ce se deve buttà!".
Io me lo guardo e gli ho detto: "... 'namo và batti er ciacke, va!". Mi butto dentro, premetto che l'acqua era marone, faceva schifo... come entro dentro vado giù a picco... immediatamente un tronco gelatinoso me sento che mi piglia il ginocchio e me lo porta giù, poteva esse de tutto! A un certo punto me sento na scarica de morsi... tatatatatatatatatatatata... poteva esse na Sabinaconda, un barracuda, un serpente ad acqua, che ne so poteva essere qualsiasi cosa... aò sò rimasto a fondo 3 minuti e mezzo a moro! Respiravo con una cannuccia de bambù, come il protagonista di piranhas... aò me sarò bevuto dai 6 ai 7 litri de merda come minimo... com'è ita a finì? Signori... è ita a fiì che mi hanno dovuto fare 12 sieri, dico 12! Perchè non si sapeva che bestia era, hai capito? Roba che uno al secondo siero entrava già in coma! Domanda... come ve la spiegate sta resistenza ai sieri? Dai come te la spieghi? Daje, te lo dico io, che c'ho gli anticorpi coi controguzzanti! Ma magari me venisse a me l'aids... ma magari me venisse, la sdereno in 2 ore! Che ore sò? Le 10 e mezza? A mezzogiorno e mezza l'ho sventrata!
Io me lo guardo e gli ho detto: "... 'namo và batti er ciacke, va!". Mi butto dentro, premetto che l'acqua era marone, faceva schifo... come entro dentro vado giù a picco... immediatamente un tronco gelatinoso me sento che mi piglia il ginocchio e me lo porta giù, poteva esse de tutto! A un certo punto me sento na scarica de morsi... tatatatatatatatatatatata... poteva esse na Sabinaconda, un barracuda, un serpente ad acqua, che ne so poteva essere qualsiasi cosa... aò sò rimasto a fondo 3 minuti e mezzo a moro! Respiravo con una cannuccia de bambù, come il protagonista di piranhas... aò me sarò bevuto dai 6 ai 7 litri de merda come minimo... com'è ita a finì? Signori... è ita a fiì che mi hanno dovuto fare 12 sieri, dico 12! Perchè non si sapeva che bestia era, hai capito? Roba che uno al secondo siero entrava già in coma! Domanda... come ve la spiegate sta resistenza ai sieri? Dai come te la spieghi? Daje, te lo dico io, che c'ho gli anticorpi coi controguzzanti! Ma magari me venisse a me l'aids... ma magari me venisse, la sdereno in 2 ore! Che ore sò? Le 10 e mezza? A mezzogiorno e mezza l'ho sventrata!
08 luglio 2008
La tragedia nell'inferno di Lloret
Nella foto i genitori di Federica ritrovata morta a Lloret de Mar.
Di seguito alcune testimonianze trovate in rete:
Bruna Bianchi:” Lloret de Mar non è un posto qualsiasi e non ci si va per fare una vacanza qualsiasi anche se durante l'anno si è bravi ragazzi agli occhi dei genitori, dei professori e dei datori di lavoro. Perchè è impossibile non sapere che in questa cittadina della Spagna, così come a Ibiza, la vita non è in albergo o in spiaggia ma è nei locali notturni che costano pochi euro e offrono anche consumazioni gratis. Quello che si paga invece è la droga che passa di mano in mano, sotto forma di pastiglie, fialette e polverine. A Lloret de Mar tutto è permesso, anche se illegale. I ragazzi consigliano di andarci: costa tutto poco, ci sono tantissime donne, si balla e si sballa fino all'alba passando da un pub a un bar, da una disco a un'altra disco. Si trovano italiani, tedeschi e inglesi, tutti coetanei, tutti sulla stessa lunghezza d'onda: divertirsi spendendo poco e senza nessuna possibilità di sfuggire all'ambiente creato appositamente per lo sballo. Il popper, l'exstasy, l'Mdma, la cocaina circolano liberamente e si mescolano all'alcool senza quasi accorgesene perchè così si fa, così fanno tutti. La polizia catalana non fa niente per fermare il "libero divertimento" dove tutti guadagnano e vivono delle vacanze pazze dei ragazzi fuori da ogni controllo e da ogni regola e anzi, se succede qualcosa, come la scomparsa di una ragazza al'uscita di un pub alle 2 e mezza di notte, se ne lava le mani. E' probabilissimo, come dicono i suoi genitori, che Federica fosse in compagnia di italiani, e non solo perchè non parla spagnolo, ma perchè gli spagnoli lì non ci sono. Internet è pieno di forum di ragazzi italiani che si scambiano consigli e spingono coetanei titubanti a conoscere il paese dei balocchi: cosa vuoi che un faccia un "beverone" o una fialetta di popper al'Hollywood di Lloret de Mar?”
Nickbreff: “D. - Sei stato in Costa Brava?
R. - Si
D. - Dove di preciso?
R. - A Lloret de Mar
D. - Allora non sei stato in Costa Brava!
Costa Brava infatti vuol dire:
- mare azzurrissimo in una natura spettacolare e incontaminata come a Cap de Creus
- gite in bici o a piedi nei boschi come a Mont Ras
- ristoranti dove la paella non è 'da fast food' e surgelata
- posti dove non si mangia solo paella, ma escalivada, pa' torrat, pernil d'anec, amanida d'embotits, canelons, escudella, olives amb anxoves de l'Escala, marisc etc ti danno l'idea della cultura catalana in cucina
- luoghi incantati come Port Lligat ove il tempo sembra essersi fermato
- pittoreschi sobborghi medievali come Pals, Palau Sator, il centro storico di Girona, Besalù, etc
- arte e cultura (l'arte di Dalì abita a Pubol, a Figueres e a Cadaques)
- bellissimi posti di montagna (Setcases, vall de Nuria, Sort)
- incantevoli laghi (Banyoles)
Se volete mangiare italiano, ballare dance o latinoamericano, vedere cioè una Spagna camuffata da villaggio vacanze, andate pure a Lloret ove la Costa Brava è un paese lontano.”
Ermac:”A livello artistico non ho visto praticamente nulla e anche se ci fosse stato non l'avrei visto comunque. Mi spiego: LLoret de Mar è la città in cui si vive di notte e di giorno si dorme quindi se volete fare una visita culturale non andateci”
Parione:”Ideale per una vacanza di plastica, vuota a perdere, e anche un po' cafona. Una vacanza perfetta per l'italiano medio, insomma.”
Nellaa: ”L 'alba sarebbe sprecata da trascorrerla in un letto d'hotel…va vissuta anche questa!
Non vi dovrete nemmeno preoccupare di girare di notte per le vie del paese, perché sarete protetti ma non sorvegliati dalla policía che garantisce sicurezza ma non ti punta il dito contro se hai esagerato con qualche bicchierino di alcool in più”
Manuel620: ”Fate molta attenzione per strada!! è facile infatti trovarsi nel bel mezzo di una rissa tra italiani e francesi ubriachi che pensano ancora alla testata di zidane a materazzi.”
MoryDV: ”La nota negativa su questo paese è che, essendo un luogo di 'divertimento' a 360 gradi, durante la notte girando per le strade non mancherà di vedere qualcuno disteso a terra un po' malandato.. soprattutto non mancano i suoni delle ambulanze..”
Mrmario: ”Verso le 5 del mattino, il corso principale era tutto 'addobbato' di ubriachi fradici e 'vomitio'!!!!!!”
Dracula73: ”I soliti che si ubriacano cantano l'inno nazionale e poi ho assistito ad una carica fatta dai poliziotti spagnoli verso questi che tiravano le bottiglie delle birre contro i locali tanto che appena usciti dalla porta secondaria del locale in cui mi trovavo mi sono trovato ad assistere confuso e spiazzato una scena da film dove tutti scappavano... ed io ho fatto lo stesso !!! cose dell'altro mondo !”
Quisquefaber: “Sono stato a lloret de mar la settimana dal 4 al 11 agosto... uno schifo!! Risse notturne tra italiani e francesi ogni notte con squdre anti sommossa pronte a manganellare chiunque a tiro... non potevo leggere qualche recensione prima... ?? io ve lo avevo detto..!!!!!!!!
Jerry79: ”Mi ricordo le scene della polizia coi manganelli ad arginare la situazione e affrontare gli ubriachi sparsi per strada con le bottiglie...si per carita\'..c\'è un casino...ma il livello sociale è molto basso..molto alcool..droga..a me una vacanza cosi\' non piace...ripeto è una mia personale opinione..ma non mi ci sono affatto divertito..fortuna che barcellona sta a due passi..racchiude molte piu\' sorprese..e interessi...oltre le ramblas..diffidate dai posti super affollati dai turisti...alberghi scadenti...servizi poco efficienti...cibo nella media ma niente di che..sembrava di stare a rimini...ma quella dei poveri pero'.. “
Matcv88: ”la vera vita a lloret inizia dopo cena...tt i ragazzi k sono pratici di lloret vanno a bere nei pub ke vendeno i cocktail al litro dove incontri moltissima gente ke si carica prima di ballare”
Ste2479:” Come ho letto in altre opinioni non è vero che le disco chiudono alle 3 e dalle 2 non possono più servire alcolici. Sono uscito diverse volte alle 5.30 con la discoteca ancora mezza piena.”
Rere: ”Sulla spiaggia ci sono una serie di baretti dove si possono gustare degli ottimi cocktail in dei bicchieri giganteschi… La sangria non è buonissima anche se i prezzi sono molto abbordabili... in parole povere non ci vuole un capitale per ubriacarsi.”
Costozero:” Ci deve essere qualcosa di strano per le strade di Lloret de Mar. Qualcosa di tragico che sembra voler colpire i giovani che vengono qui per divertirsi e vivere lunghe notti da sballo. Mentre la polizia continua a cercare Federica Squarise, 23enne padovana scomparsa da sei giorni nella località della costa catalana, emergono dettagli inquietanti.La stessa notte in cui si sono perse le tracce di Federica, una giovane olandese 17 anni è morta in seguito alla caduta da un balcone dell'hotel Flamingo in cui alloggiò Federica. Stessa sorte qualche settimana fa per un ragazzo tedesco. (Repubblica, 7.7.08) E' emblematico che ci siano degli sprovveduti - e sono tanti - che si compiacciono della loro vita sballata facendone oggetto di orgogliosi post. Ragazzotti viziati da mammà e pappà, pieni di soldi e cianfrusaglie tecno. Pronti per conquistare il mondo e finire inevitabilmente sepolti dal loro superego. Per le loro 'bravate', come sempre, càpita che siano anche gli altri a pagare. ”
Tokyoo:”Di balcone in balcone un salto godurioso… Buon divertimento, e l'augurio di scavalcare i balconi, proprio come ho fatto io.”
Alex:“Per quanto riguarda le droghe, e tutte quelle sostanze non propriamente legali, Lloret come ormai tutto il mondo ne è fornito. Partiamo per la serata e andiamo giù pesanti al primo baretto del menga che troviamo. 1 litro di Sangira(logico no) a testa. Pagato 6 € a cranio ma devo dirvi che la Sangria è squisita! Provatela assolutamente se ci andate...(nn è cm qlll in Italia, nn è vino e frutta...)
Poi incoraggiati dall'emozione partiamo per un altro giro...
Già belli carichi decidiamo di darci la botta finale con 1 bel litrozzo di birra(ah, le tradizioni sn pur sempre tradizioni...)
In stato quasi comatoso(nn sn se mi spiego...) facciamo tappa in disco(collossos discoteca) praticamente 1 discoteca di Italiani cn Dj che parla italiano e bariste che parlano anch'esse italiano: entrata 10 Euro con 3 consumazioni(mica male no!)
Dopo la seconda consumazione io nn mi reggevo più tanto bene in piedi ed ho deciso data la situazione di tornare in albergo.”
Nietta:"La colpa non e' di Federica,ma e'del benessere e di noi genitori,che permettiamo ai nostri figli di sodisfare ogni loro desiderio,anche per paura che se ne vadano di casa i vigliacchi siamo noi genitori che non sappiamo piu' educare i nostri figli."
Stefania l'amica di Federica: "Ci siamo divertite come tutti, era la nostra vacanza. Eravamo entusiaste del posto e dell’atmosfera. Ricordo che ci siamo guardate negli occhi e ci siamo dette: come ci stiamo divertendo"
Valentina, lavora in un pub a Lloret e assieme a Stefania si era messa a cercare Federica in quel pomeriggio del primo luglio, «circolano tipi strani, fantasmi della notte, gente strafatta... Non sai mai che cosa ti può capitare. Io non esco mai da sola»
Gabriele Villa: "Una perla, certo, Lloret de Mar. Ma una perla velenosa, malefica che, se non sei strano, ti mette addosso solo quella strana voglia di andar via in fretta... Lloret de Mar non è la Riccione spagnola come qualcuno sostiene. È invece un filotto imbarazzante di casermoni che chiamano hotel e di locali che si chiamano Dream o Hard. Non c’è nemmeno un viale Ceccarini ma, in compenso, ci sono tante strade senza uscita."
BlackPrince:"Do ragione a chi accusa di lassismo le autorità catalane... posto che sicuramente Federica era già morta la sera stessa della scomparsa, possibile che ci abbiano messo tanto a ritrovarla? Mica Lloret è una metropoli! Sapete cosa si è sentita dire l'amica quando è andata dalla polizia? "Qui sparisce tanta gente ma poi la si ritrova sulla spiaggia la mattina dopo"... adesso vedremo se continueranno a tollerare che delinquenti, spacciatori e maniaci girino liberamente per Lloret de Mar!"
Francesco:"Spero che questa tristissima storia sia di monito per le autorità catalane, che evidentemente preferiscono chiudere un occhio o tutti e due sono certe cose, in nome di un malinteso senso degli affari... pensare (come fanno anche in Grecia) di poter lucrare sulla voglia di divertimento a tutti i costi degli stranieri senza pagarne prima o poi le conseguenze, è una pericolosa illusione"
Rox:"Brutta storia..e pensare che devo andarci io tra circa un mese..ma ascoltando e vedendo tutto lo schifo che c è li' mi sta passando veramente la voglia!!"
Di seguito alcune testimonianze trovate in rete:
Bruna Bianchi:” Lloret de Mar non è un posto qualsiasi e non ci si va per fare una vacanza qualsiasi anche se durante l'anno si è bravi ragazzi agli occhi dei genitori, dei professori e dei datori di lavoro. Perchè è impossibile non sapere che in questa cittadina della Spagna, così come a Ibiza, la vita non è in albergo o in spiaggia ma è nei locali notturni che costano pochi euro e offrono anche consumazioni gratis. Quello che si paga invece è la droga che passa di mano in mano, sotto forma di pastiglie, fialette e polverine. A Lloret de Mar tutto è permesso, anche se illegale. I ragazzi consigliano di andarci: costa tutto poco, ci sono tantissime donne, si balla e si sballa fino all'alba passando da un pub a un bar, da una disco a un'altra disco. Si trovano italiani, tedeschi e inglesi, tutti coetanei, tutti sulla stessa lunghezza d'onda: divertirsi spendendo poco e senza nessuna possibilità di sfuggire all'ambiente creato appositamente per lo sballo. Il popper, l'exstasy, l'Mdma, la cocaina circolano liberamente e si mescolano all'alcool senza quasi accorgesene perchè così si fa, così fanno tutti. La polizia catalana non fa niente per fermare il "libero divertimento" dove tutti guadagnano e vivono delle vacanze pazze dei ragazzi fuori da ogni controllo e da ogni regola e anzi, se succede qualcosa, come la scomparsa di una ragazza al'uscita di un pub alle 2 e mezza di notte, se ne lava le mani. E' probabilissimo, come dicono i suoi genitori, che Federica fosse in compagnia di italiani, e non solo perchè non parla spagnolo, ma perchè gli spagnoli lì non ci sono. Internet è pieno di forum di ragazzi italiani che si scambiano consigli e spingono coetanei titubanti a conoscere il paese dei balocchi: cosa vuoi che un faccia un "beverone" o una fialetta di popper al'Hollywood di Lloret de Mar?”
Nickbreff: “D. - Sei stato in Costa Brava?
R. - Si
D. - Dove di preciso?
R. - A Lloret de Mar
D. - Allora non sei stato in Costa Brava!
Costa Brava infatti vuol dire:
- mare azzurrissimo in una natura spettacolare e incontaminata come a Cap de Creus
- gite in bici o a piedi nei boschi come a Mont Ras
- ristoranti dove la paella non è 'da fast food' e surgelata
- posti dove non si mangia solo paella, ma escalivada, pa' torrat, pernil d'anec, amanida d'embotits, canelons, escudella, olives amb anxoves de l'Escala, marisc etc ti danno l'idea della cultura catalana in cucina
- luoghi incantati come Port Lligat ove il tempo sembra essersi fermato
- pittoreschi sobborghi medievali come Pals, Palau Sator, il centro storico di Girona, Besalù, etc
- arte e cultura (l'arte di Dalì abita a Pubol, a Figueres e a Cadaques)
- bellissimi posti di montagna (Setcases, vall de Nuria, Sort)
- incantevoli laghi (Banyoles)
Se volete mangiare italiano, ballare dance o latinoamericano, vedere cioè una Spagna camuffata da villaggio vacanze, andate pure a Lloret ove la Costa Brava è un paese lontano.”
Ermac:”A livello artistico non ho visto praticamente nulla e anche se ci fosse stato non l'avrei visto comunque. Mi spiego: LLoret de Mar è la città in cui si vive di notte e di giorno si dorme quindi se volete fare una visita culturale non andateci”
Parione:”Ideale per una vacanza di plastica, vuota a perdere, e anche un po' cafona. Una vacanza perfetta per l'italiano medio, insomma.”
Nellaa: ”L 'alba sarebbe sprecata da trascorrerla in un letto d'hotel…va vissuta anche questa!
Non vi dovrete nemmeno preoccupare di girare di notte per le vie del paese, perché sarete protetti ma non sorvegliati dalla policía che garantisce sicurezza ma non ti punta il dito contro se hai esagerato con qualche bicchierino di alcool in più”
Manuel620: ”Fate molta attenzione per strada!! è facile infatti trovarsi nel bel mezzo di una rissa tra italiani e francesi ubriachi che pensano ancora alla testata di zidane a materazzi.”
MoryDV: ”La nota negativa su questo paese è che, essendo un luogo di 'divertimento' a 360 gradi, durante la notte girando per le strade non mancherà di vedere qualcuno disteso a terra un po' malandato.. soprattutto non mancano i suoni delle ambulanze..”
Mrmario: ”Verso le 5 del mattino, il corso principale era tutto 'addobbato' di ubriachi fradici e 'vomitio'!!!!!!”
Dracula73: ”I soliti che si ubriacano cantano l'inno nazionale e poi ho assistito ad una carica fatta dai poliziotti spagnoli verso questi che tiravano le bottiglie delle birre contro i locali tanto che appena usciti dalla porta secondaria del locale in cui mi trovavo mi sono trovato ad assistere confuso e spiazzato una scena da film dove tutti scappavano... ed io ho fatto lo stesso !!! cose dell'altro mondo !”
Quisquefaber: “Sono stato a lloret de mar la settimana dal 4 al 11 agosto... uno schifo!! Risse notturne tra italiani e francesi ogni notte con squdre anti sommossa pronte a manganellare chiunque a tiro... non potevo leggere qualche recensione prima... ?? io ve lo avevo detto..!!!!!!!!
Jerry79: ”Mi ricordo le scene della polizia coi manganelli ad arginare la situazione e affrontare gli ubriachi sparsi per strada con le bottiglie...si per carita\'..c\'è un casino...ma il livello sociale è molto basso..molto alcool..droga..a me una vacanza cosi\' non piace...ripeto è una mia personale opinione..ma non mi ci sono affatto divertito..fortuna che barcellona sta a due passi..racchiude molte piu\' sorprese..e interessi...oltre le ramblas..diffidate dai posti super affollati dai turisti...alberghi scadenti...servizi poco efficienti...cibo nella media ma niente di che..sembrava di stare a rimini...ma quella dei poveri pero'.. “
Matcv88: ”la vera vita a lloret inizia dopo cena...tt i ragazzi k sono pratici di lloret vanno a bere nei pub ke vendeno i cocktail al litro dove incontri moltissima gente ke si carica prima di ballare”
Ste2479:” Come ho letto in altre opinioni non è vero che le disco chiudono alle 3 e dalle 2 non possono più servire alcolici. Sono uscito diverse volte alle 5.30 con la discoteca ancora mezza piena.”
Rere: ”Sulla spiaggia ci sono una serie di baretti dove si possono gustare degli ottimi cocktail in dei bicchieri giganteschi… La sangria non è buonissima anche se i prezzi sono molto abbordabili... in parole povere non ci vuole un capitale per ubriacarsi.”
Costozero:” Ci deve essere qualcosa di strano per le strade di Lloret de Mar. Qualcosa di tragico che sembra voler colpire i giovani che vengono qui per divertirsi e vivere lunghe notti da sballo. Mentre la polizia continua a cercare Federica Squarise, 23enne padovana scomparsa da sei giorni nella località della costa catalana, emergono dettagli inquietanti.La stessa notte in cui si sono perse le tracce di Federica, una giovane olandese 17 anni è morta in seguito alla caduta da un balcone dell'hotel Flamingo in cui alloggiò Federica. Stessa sorte qualche settimana fa per un ragazzo tedesco. (Repubblica, 7.7.08) E' emblematico che ci siano degli sprovveduti - e sono tanti - che si compiacciono della loro vita sballata facendone oggetto di orgogliosi post. Ragazzotti viziati da mammà e pappà, pieni di soldi e cianfrusaglie tecno. Pronti per conquistare il mondo e finire inevitabilmente sepolti dal loro superego. Per le loro 'bravate', come sempre, càpita che siano anche gli altri a pagare. ”
Tokyoo:”Di balcone in balcone un salto godurioso… Buon divertimento, e l'augurio di scavalcare i balconi, proprio come ho fatto io.”
Alex:“Per quanto riguarda le droghe, e tutte quelle sostanze non propriamente legali, Lloret come ormai tutto il mondo ne è fornito. Partiamo per la serata e andiamo giù pesanti al primo baretto del menga che troviamo. 1 litro di Sangira(logico no) a testa. Pagato 6 € a cranio ma devo dirvi che la Sangria è squisita! Provatela assolutamente se ci andate...(nn è cm qlll in Italia, nn è vino e frutta...)
Poi incoraggiati dall'emozione partiamo per un altro giro...
Già belli carichi decidiamo di darci la botta finale con 1 bel litrozzo di birra(ah, le tradizioni sn pur sempre tradizioni...)
In stato quasi comatoso(nn sn se mi spiego...) facciamo tappa in disco(collossos discoteca) praticamente 1 discoteca di Italiani cn Dj che parla italiano e bariste che parlano anch'esse italiano: entrata 10 Euro con 3 consumazioni(mica male no!)
Dopo la seconda consumazione io nn mi reggevo più tanto bene in piedi ed ho deciso data la situazione di tornare in albergo.”
Nietta:"La colpa non e' di Federica,ma e'del benessere e di noi genitori,che permettiamo ai nostri figli di sodisfare ogni loro desiderio,anche per paura che se ne vadano di casa i vigliacchi siamo noi genitori che non sappiamo piu' educare i nostri figli."
Stefania l'amica di Federica: "Ci siamo divertite come tutti, era la nostra vacanza. Eravamo entusiaste del posto e dell’atmosfera. Ricordo che ci siamo guardate negli occhi e ci siamo dette: come ci stiamo divertendo"
Valentina, lavora in un pub a Lloret e assieme a Stefania si era messa a cercare Federica in quel pomeriggio del primo luglio, «circolano tipi strani, fantasmi della notte, gente strafatta... Non sai mai che cosa ti può capitare. Io non esco mai da sola»
Gabriele Villa: "Una perla, certo, Lloret de Mar. Ma una perla velenosa, malefica che, se non sei strano, ti mette addosso solo quella strana voglia di andar via in fretta... Lloret de Mar non è la Riccione spagnola come qualcuno sostiene. È invece un filotto imbarazzante di casermoni che chiamano hotel e di locali che si chiamano Dream o Hard. Non c’è nemmeno un viale Ceccarini ma, in compenso, ci sono tante strade senza uscita."
BlackPrince:"Do ragione a chi accusa di lassismo le autorità catalane... posto che sicuramente Federica era già morta la sera stessa della scomparsa, possibile che ci abbiano messo tanto a ritrovarla? Mica Lloret è una metropoli! Sapete cosa si è sentita dire l'amica quando è andata dalla polizia? "Qui sparisce tanta gente ma poi la si ritrova sulla spiaggia la mattina dopo"... adesso vedremo se continueranno a tollerare che delinquenti, spacciatori e maniaci girino liberamente per Lloret de Mar!"
Francesco:"Spero che questa tristissima storia sia di monito per le autorità catalane, che evidentemente preferiscono chiudere un occhio o tutti e due sono certe cose, in nome di un malinteso senso degli affari... pensare (come fanno anche in Grecia) di poter lucrare sulla voglia di divertimento a tutti i costi degli stranieri senza pagarne prima o poi le conseguenze, è una pericolosa illusione"
Rox:"Brutta storia..e pensare che devo andarci io tra circa un mese..ma ascoltando e vedendo tutto lo schifo che c è li' mi sta passando veramente la voglia!!"
02 luglio 2008
L’ostia sulla mano o sulla lingua?
Tratto dal blog di Rodari
La comunione sulla mano è pratica antica ma non in uso nella Chiesa, quanto nell’eresia araiana (non credevano nella divinità di Gesù) e nestoriana (non riconoscevano le due nature di Cristo). La convinzione della Chiesa, invece, è sempre stata la seguente: dalla cosciente certezza e dalla tangibile fede nella presenza di Cristo veramente in carne e ossa nascosto dietro i veli della materia, non può non nascere l’adorazione, e l’adorazione interiore non può e non deve rimanere intimistica sensazione, deve essere forma, esteriorità riempita dal cuore. Di qui il costante osteggiare il permesso di ricevere l’eucaristia sulla mano anche perché, come disse il Concilio di Trento, al di là di poche eccezioni, nella Chiesa di Dio fu consuetudine costante che i laici ricevessero la comunione dai sacerdoti, mentre i sacerdoti si comunicavano da sé.
Si tratta d’una consuetudine che spinse San Tommaso a scrivere: «Nessuno la tocchi (l’eucaristia), tranne chi è stato consacrato; dunque anche il corporale e il calice sono consacrati, e si necessita delle mani di un sacerdote per toccare questo sacramento»; e che venne inserita da san Pio X nel suo Catechismo. Nemmeno il Nuovo Messale Romano la abrogò, tanto che all’articolo 117 si legge che il comunicando «tenens patenam sub ore, sacramentum accipit».
Ancora oggi i semplici fedeli di queste difficoltà ne parlano sul web. Scrive un certo Lucio: «Nella festività del Corpus Domini il sacerdote ha somministrato la comunione sotto le due specie, intingendo l’ostia nel vino e distribuendola a tutti i fedeli in modo tradizionale (non nella mano). Perchè? È ovvio! Per evitare che tracce del Sangue di Cristo restassero nella mano. Perchè allora non c’è la stessa preoccupazione per il corpo di Cristo quando viene distribuito solo sotto la specie dell’ostia? È vero che il rischio è più remoto, ma non è nullo».
Dunque i fedeli ne parlano, anche se la possibilità che tutti tornino (almeno in Italia) al passato non sembra oggi possibile. Benedetto XVI ha lanciato durante la festa del Corpus Domini e nel viaggio in Puglia due piccoli segnali. I sacerdoti di tutto il mondo possono trarne esempio, se vogliono. [leggi tutto]
La comunione sulla mano è pratica antica ma non in uso nella Chiesa, quanto nell’eresia araiana (non credevano nella divinità di Gesù) e nestoriana (non riconoscevano le due nature di Cristo). La convinzione della Chiesa, invece, è sempre stata la seguente: dalla cosciente certezza e dalla tangibile fede nella presenza di Cristo veramente in carne e ossa nascosto dietro i veli della materia, non può non nascere l’adorazione, e l’adorazione interiore non può e non deve rimanere intimistica sensazione, deve essere forma, esteriorità riempita dal cuore. Di qui il costante osteggiare il permesso di ricevere l’eucaristia sulla mano anche perché, come disse il Concilio di Trento, al di là di poche eccezioni, nella Chiesa di Dio fu consuetudine costante che i laici ricevessero la comunione dai sacerdoti, mentre i sacerdoti si comunicavano da sé.
Si tratta d’una consuetudine che spinse San Tommaso a scrivere: «Nessuno la tocchi (l’eucaristia), tranne chi è stato consacrato; dunque anche il corporale e il calice sono consacrati, e si necessita delle mani di un sacerdote per toccare questo sacramento»; e che venne inserita da san Pio X nel suo Catechismo. Nemmeno il Nuovo Messale Romano la abrogò, tanto che all’articolo 117 si legge che il comunicando «tenens patenam sub ore, sacramentum accipit».
Ancora oggi i semplici fedeli di queste difficoltà ne parlano sul web. Scrive un certo Lucio: «Nella festività del Corpus Domini il sacerdote ha somministrato la comunione sotto le due specie, intingendo l’ostia nel vino e distribuendola a tutti i fedeli in modo tradizionale (non nella mano). Perchè? È ovvio! Per evitare che tracce del Sangue di Cristo restassero nella mano. Perchè allora non c’è la stessa preoccupazione per il corpo di Cristo quando viene distribuito solo sotto la specie dell’ostia? È vero che il rischio è più remoto, ma non è nullo».
Dunque i fedeli ne parlano, anche se la possibilità che tutti tornino (almeno in Italia) al passato non sembra oggi possibile. Benedetto XVI ha lanciato durante la festa del Corpus Domini e nel viaggio in Puglia due piccoli segnali. I sacerdoti di tutto il mondo possono trarne esempio, se vogliono. [leggi tutto]
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