Tratto da L'Osservatore Romano del 8 ottobre 2008
Khartoum - In Sudan una fatwa, un pronunciamento di un'autorità islamica, ha proibito ai musulmani di votare per un cristiano. Lo riferisce la rivista internazionale di studi mediorientali "Memri", ricordando che gli ex ribelli del Movimento di liberazione del popolo sudanese (Splm), al Governo in Sud Sudan e che partecipa al Governo centrale sudanese di Khartoum, hanno candidato il loro leader alle elezioni presidenziali.
Il periodico pubblica un articolo fortemente critico nei confronti della fatwa apparso sul quotidiano sudanese "Al Sahafa", nel quale si ricorda che gli accordi di pace, firmati il 9 gennaio 2005 fra il Governo di Khartoum e i ribelli del Sud Sudan, stabilirono il principio che un non islamico venisse eletto alla vicepresidenza della Repubblica. Secondo il giornale, la contraddizione fra il contenuto dell'accordo del 2005 e la fatwa è un tentativo del partito al potere a Khartoum, guidato dal presidente sudanese Omar el Bashir, "di sfruttare la religione per scopi politici".
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