di Nicola Gori
Un piccolo Stato con una grande sfida all'orizzonte: sfruttare quanto più possibile le fonti di energia rinnovabili per giungere, primo in Europa, all'obiettivo di utilizzarne almeno il 20% del consumo totale nel 2020. È il traguardo che i tecnici dello Stato della Città del Vaticano si sono posti da quando hanno iniziato a studiare il modo migliore di sfruttare tutto quanto è a disposizione sul suo territorio (o,44 chilometri quadrati di estensione) per ottenere energia. Prima fra tutte quella solare, praticamente inesauribile e gratuita, senza dimenticare altre alternative, quali la produzione di gas da biomasse e lo sfruttamento della potenza eolica.
Dalla teoria alla pratica: la Direzione dei servizi tecnici del Governatorato a breve avvierà il primo progetto di impianto ad alta tecnologia per lo sfruttamento dell'energia solare. L'installazione avverrà sulla copertura dell'Aula Paolo vi che, per la sua moderna struttura, si presta bene allo scopo. Ne parla, in questa intervista al nostro giornale, l'ingegner Mauro Villarini, responsabile dei progetti sulle fonti di energia rinnovabile.
La Direzione dei servizi tecnici del Governatorato ha accolto le sollecitudini di Benedetto XVI per la tutela dell'ambiente promuovendo il ricorso a fonti di energia rinnovabili. Ci parla del progetto?
Il progetto in questione nacque dopo una serie di discorsi di Benedetto XVI, nei quali si parlava dell'utilizzo delle risorse del pianeta, della sostenibilità ambientale e delle soluzioni tecnologiche adeguate. In particolare, fondamentali furono per noi le parole del Papa pronunciate il 1° gennaio 2007 in occasione della Giornata mondiale della Pace: "Di fronte al diffuso degrado ambientale l'umanità si rende ormai conto che non si può continuare ad usare i beni della terra come nel passato... Sta così formandosi una coscienza ecologica, che non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si sviluppi e maturi trovando adeguata espressione in programmi ed iniziative concrete". Il progetto, promosso dalla Direzione dei servizi tecnici del Governatorato, prevede la produzione di energia elettrica da fonte solare. Si tratta dell'installazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura dell'Aula Paolo vi. È stata scelta l'Aula Nervi perché è uno degli edifici più moderni e quindi più compatibili con tecnologie di questo tipo. Inoltre, vi era anche l'esigenza di rinnovare e di ristrutturare comunque la copertura del tetto. In un certo senso, l'architetto Nervi fece quasi una progettazione premonitrice, utilizzando delle tegole frangisole costituite da una metà rivolta perfettamente a sud e da una metà a nord. In pratica, noi non andiamo a fare altro che sostituire le tegole rivolte a sud con dei pannelli fotovoltaici. È importante sottolineare che le tegole fotovoltaiche sono state realizzate ad hoc sulla misura di quelle originali volute dal Nervi. I pannelli a nord saranno sostituiti con materiale altamente tecnologico, la cui peculiarità è di riflettere una parte della radiazione solare, aumentando così la produttività dell'impianto.
Ci offre qualche dato tecnico?
Della superficie complessiva dell'Aula Paolo vi, circa 5.000 metri quadrati, verranno coperti da moduli fotovoltaici circa 2.000 metri quadrati, mentre altri 2.000 metri quadrati sarebbero utilizzati da schermi, per aumentare la quantità di energia captata. La copertura infatti è costituita da 1.200 tegole frangisole a sud formate da 30 colonne per 40 righe. La potenza media dei quasi 2.400 moduli fotovoltaici sarà di poco meno di 100 watt per una potenza complessiva di circa 220 kilowattora. Tale potenza servirà l'Aula Paolo vi, pur non coprendone l'intero fabbisogno. Ci saranno momenti, però, nei quali l'Aula non assorbirà tutta l'energia prodotta e allora potremo immettere l'energia eccedente nella rete dello Stato della Città del Vaticano. Ci sarà così una gestione del flusso energetico tale che da soddisfare le utenze che lo richiedono dando la priorità all'Aula delle udienze Paolo vi. In media l'Aula assorbe sui 2.000 mwh (megawatt ora) all'anno. Attraverso i 220 kw installati arriveremo a produrre circa 300 mwh all'anno con i pannelli fotovoltaici. Per farci un'idea dell'entità della produzione, con quello che produrremo dall'impianto, andremmo a soddisfare i consumi annui equivalenti a quelli di un centinaio di famiglie. Con il nostro impianto, perciò, copriremo qualche punto percentuale dei consumi annui della Città del Vaticano. [leggi tutto]
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