774. Per il mio inserimento in Cristo vivo innestata con il Padre e con lo Spirito Santo con gli uomini di tutti i tempi, con i beati e con la Chiesa purgante. Mistero che si realizzò nel giorno dell’Incarnazione nel grembo di Maria, si consumò nella crocifissione, morte e risurrezione, essendo perpetuato per mezzo della Liturgia, dove ci viene dato, attraverso la maternità della Vergine, tutto il mistero del Cristo Universale (13-7-66)
Madre Trinidad della Santa Madre Chiesa
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
« Poiché tutti i credenti formano un solo corpo, il bene degli uni è comunicato agli altri. [...] Allo stesso modo bisogna credere che esista una comunione di beni nella Chiesa. Ma il membro più importante è Cristo, poiché è il Capo. [...] Pertanto, il bene di Cristo è comunicato a tutte le membra; ciò avviene mediante i sacramenti della Chiesa ». « L'unità dello Spirito, da cui la Chiesa è animata e retta, fa sì che tutto quanto essa possiede sia comune a tutti coloro che vi appartengono ».
La comunione dei sacramenti. « Il frutto di tutti i sacramenti appartiene così a tutti i fedeli, i quali per mezzo dei sacramenti stessi, come altrettante arterie misteriose, sono uniti e incorporati in Cristo. Soprattutto il Battesimo è al tempo stesso porta per cui si entra nella Chiesa e vincolo dell'unione a Cristo [...]. La comunione dei santi significa questa unione operata dai sacramenti [...]. Il nome di "comunione" conviene a tutti i sacramenti in quanto ci uniscono a Dio [...]; più propriamente però esso si addice all'Eucaristia che in modo affatto speciale attua questa intima e vitale comunione soprannaturale ».
La comunione della carità. Nella « comunione dei santi » « nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso » (Rm 14,7). « Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte » (1 Cor 12,26-27). « La carità non cerca il proprio interesse » (1 Cor 13,5). Il più piccolo dei nostri atti compiuto nella carità ha ripercussioni benefiche per tutti, in forza di questa solidarietà con tutti gli uomini, vivi o morti, solidarietà che si fonda sulla comunione dei santi. Ogni peccato nuoce a questa comunione.
La comunione della Chiesa del cielo e della terra
I tre stati della Chiesa. « Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui e, distrutta la morte, non gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando "chiaramente Dio uno e trino, qual è" » « Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui »
L'intercessione dei santi. « A causa infatti della loro più intima unione con Cristo, i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità [...]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. [...] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine »
La comunione con i santi. « Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d'esempio, ma più ancora perché l'unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall'esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio »
La comunione con i defunti. « La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché "santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati" (2 Mac 12,46), ha offerto per loro anche i suoi suffragi ». La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore.
Maria tu mi sostieni fin da piccolino, dammi forza e illuminami sempre, mio faro di luce
31 ottobre 2008
Halloween , non aprite quella porta.
Dalle origini precristiane, e più esattamente celtiche, quando il 1 novembre costituiva il capodanno celtico, alla evangelizzazione e alla trasformazione di questa festa, da parte della Chiesa in epoca Carolingia, nella ricorrenza dei Santi e dei defunti, l’origine del “fenomeno” Halloween è tutta americana: quell'America dove giunsero milioni di emigrati irlandesi con la loro profonda devozione per i santi, un culto oltremodo fastidioso per la cultura dominante di derivazione puritana, che nella sua attuale versione secolarizzata ha deciso di scartare il senso cattolico di Ognissanti, trattenendo nella cosiddetta Halloween l'aspetto lugubre dell'aldilà, con i fantasmi, i morti che si levano dalle tombe, le anime perdute che tormentano quelli che in vita arrecarono loro danno: un aspetto che si tenta di esorcizzare con le maschere e gli scherzi. Una deformazione che comincia linguisticamente, facendo sparire quella bella parola irlandese che indica la santità, Hollow.
Dalle irrequiete città americane la messinscena di Halloween è arrivata così da qualche anno nella vecchia Europa. Ovviamente il vecchio continente non poteva rimanere a lungo senza adottare il nuovo “culto”; così vediamo diffondersi sempre di più da noi Halloween con il suo corteo di articoli più o meno macabri- teschi, scheletri, streghe.
Halloween è proposta commercialmente come una festa giovane, divertente, diversa, “trasgressiva”; ci si traveste da fantasma, strega o zombie e si balla nelle feste.
Tuttavia Halloween non può essere considerata semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale: è importante conoscere e saper valutare bene le sue radici culturali, e anche le implicazioni esoteriche che sono andate a sovrapporsi e a cavalcare ambiguamente questa ricorrenza.
Il 31 ottobre è infatti diventata una data importante per l’esoterismo nei cui testi troviamo queste definizioni: “Torna il Gran Sabba per quattro volte all'anno... Halloween che è forse la festa più cara”; “Samhain è il giorno più "magico" di tutto l'anno, capodanno di tutto il mondo esoterico”; “La festa più importante dell'anno per i seguaci di satana”.
Il mondo dell’occulto così lo definisce: “è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico”, “è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”.
La data di una importante ricorrenza della cultura celtica prima e di quella cristiana dopo è entrata così a far parte del calendario dell’occultismo.
Sono molti i locali che propongono per l’occasione serate a tema esoterico dove, oltre a ballare, è possibile consultare maghi e cartomanti, per l’Oroscopo o la lettura dei Tarocchi.
Si approfitta cioè della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose e la festa si trasforma in una specie di “ponte” tra i ragazzi e il mondo dell'occultismo.
Si mira insomma in vari modi a creare un’atmosfera di simpatia intorno alla magia e all’esoterismo, a farli apparire realtà buone, utili, addirittura divertenti e spingere così a stimolare l’interesse nei loro confronti.
L’esoterismo si propone di fatto di dare una spiegazione completa dell’universo, della creazione e di Dio, attraverso una “conoscenza” (gnosi) iniziatica che pretende di completare e superare l’esperienza del reale mediante il possesso di presunte verità occulte. In quest’ottica tutto fa brodo, dalle illazioni su Maria Maddalena fino al revival delle religiosità precristiane, altrimenti definito “neopaganesimo”, un termine pomposo e pretenzioso che nasconde interessi che col senso religioso autentico non hanno nulla a che vedere.
C’è un giorno all’anno in cui tutti, credenti e no, sensibili e insensibili si recano al Camposanto per visitare i propri morti, per dire una preghiera, per dedicare un attimo ai sentimenti più veri e profondi; l’occasione in cui un’umanità segnata dal tempo, che passa lasciando una traccia profonda. E proprio a ridosso di quel giorno si incoraggiano bambini e giovani a celebrare il suo contrario con Halloween: ma la vita, così, è ridotta a farsa, dove i giorni sono tappe frenetiche del valore di uno zapping televisivo. Il 16% delle persone avviate all'esoterismo sono state ingaggiate all'interno delle iniziative di Halloween che porta il grave pericolo di adescamento e reclutamento dei ragazzi e dei giovani nel mondo delle sette occulte.
“Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo, una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L'astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d'oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L'uomo è diventato il dio di se stesso, esattamente ciò che vuole il demonio".
Dalle irrequiete città americane la messinscena di Halloween è arrivata così da qualche anno nella vecchia Europa. Ovviamente il vecchio continente non poteva rimanere a lungo senza adottare il nuovo “culto”; così vediamo diffondersi sempre di più da noi Halloween con il suo corteo di articoli più o meno macabri- teschi, scheletri, streghe.
Halloween è proposta commercialmente come una festa giovane, divertente, diversa, “trasgressiva”; ci si traveste da fantasma, strega o zombie e si balla nelle feste.
Tuttavia Halloween non può essere considerata semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale: è importante conoscere e saper valutare bene le sue radici culturali, e anche le implicazioni esoteriche che sono andate a sovrapporsi e a cavalcare ambiguamente questa ricorrenza.
Il 31 ottobre è infatti diventata una data importante per l’esoterismo nei cui testi troviamo queste definizioni: “Torna il Gran Sabba per quattro volte all'anno... Halloween che è forse la festa più cara”; “Samhain è il giorno più "magico" di tutto l'anno, capodanno di tutto il mondo esoterico”; “La festa più importante dell'anno per i seguaci di satana”.
Il mondo dell’occulto così lo definisce: “è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico”, “è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”.
La data di una importante ricorrenza della cultura celtica prima e di quella cristiana dopo è entrata così a far parte del calendario dell’occultismo.
Sono molti i locali che propongono per l’occasione serate a tema esoterico dove, oltre a ballare, è possibile consultare maghi e cartomanti, per l’Oroscopo o la lettura dei Tarocchi.
Si approfitta cioè della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose e la festa si trasforma in una specie di “ponte” tra i ragazzi e il mondo dell'occultismo.
Si mira insomma in vari modi a creare un’atmosfera di simpatia intorno alla magia e all’esoterismo, a farli apparire realtà buone, utili, addirittura divertenti e spingere così a stimolare l’interesse nei loro confronti.
L’esoterismo si propone di fatto di dare una spiegazione completa dell’universo, della creazione e di Dio, attraverso una “conoscenza” (gnosi) iniziatica che pretende di completare e superare l’esperienza del reale mediante il possesso di presunte verità occulte. In quest’ottica tutto fa brodo, dalle illazioni su Maria Maddalena fino al revival delle religiosità precristiane, altrimenti definito “neopaganesimo”, un termine pomposo e pretenzioso che nasconde interessi che col senso religioso autentico non hanno nulla a che vedere.
C’è un giorno all’anno in cui tutti, credenti e no, sensibili e insensibili si recano al Camposanto per visitare i propri morti, per dire una preghiera, per dedicare un attimo ai sentimenti più veri e profondi; l’occasione in cui un’umanità segnata dal tempo, che passa lasciando una traccia profonda. E proprio a ridosso di quel giorno si incoraggiano bambini e giovani a celebrare il suo contrario con Halloween: ma la vita, così, è ridotta a farsa, dove i giorni sono tappe frenetiche del valore di uno zapping televisivo. Il 16% delle persone avviate all'esoterismo sono state ingaggiate all'interno delle iniziative di Halloween che porta il grave pericolo di adescamento e reclutamento dei ragazzi e dei giovani nel mondo delle sette occulte.
“Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo, una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L'astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d'oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L'uomo è diventato il dio di se stesso, esattamente ciò che vuole il demonio".
29 ottobre 2008
Il Concilio Vaticano II scaturì dal cuore di Dio
“Ho detto - scrive Benedetto XVI - che il Concilio è scaturito dal cuore di Giovanni XXIII, ma più esatto sarebbe dire che esso ultimamente, come tutti i grandi avvenimenti della storia della Chiesa, scaturì dal cuore di Dio, dalla sua volontà salvifica”. Per il Papa Roncalli, il “motivo fondamentale” della convocazione conciliare fu il “rendere accessibile all’uomo di oggi - afferma il Pontefice - la salvezza divina” e “fu questa la prospettiva con la quale i Padri hanno lavorato”. E qui, Benedetto XVI ricorda quanto da lui affermato, all’indomani della sua elezione pontifica: “I documenti conciliari con il passare degli anni non hanno perso di attualità”, ma anzi si rivelano “particolarmente pertinenti in rapporto alle nuove istanze della Chiesa e della presente società globalizzata”. Del resto, si legge ancora nel Messaggio, nei suoi molti anni alla guida della Chiesa Giovanni Paolo II accolse “praticamente in ogni suo documento, ed ancor più nelle sue scelte e nel suo comportamento come Pontefice, le fondamentali istanze del Concilio Ecumenico Vaticano II, diventandone così qualificato interprete e coerente testimone”. [leggi tutto]
28 ottobre 2008
MINI E (elettrica)
MINI E sarà prodotta in 500 esemplari a propulsione esclusivamente elettrica per l’utilizzo privato nella guida giornaliera. Sarà azionata da un elettromotore da 150 kW/204 CV approvvigionato di energia da una potente batteria agli ioni di litio il quale trasmetterà la propria potenza silenziosamente e senza emissioni alle ruote anteriori attraverso un ingranaggio a ruote dentate cilindriche.
Scopriamone ora le caratteristiche dai dati ufficiali diffusi dalla Casa bavarese. Questa tecnologia sviluppata appositamente per le auto offre un’autonomia di circa 200 km/120 miglia. L’elettromotore eroga una coppia massima di 220 Newtonmetri che consente di realizzare un’accelerazione continua da 0 a 100 km/h (0–62 mph) in 8,5 secondi. La velocità massima viene limitata elettronicamente a 152 km/h (95 mph). Anche la taratura dell’assetto è stata adattata alla ripartizione delle masse ed al peso della vettura di 1.465 Kg. [leggi tutto]
27 ottobre 2008
la Cina si schiera ufficialmente al fianco di Khartoum contro il TPI
Che la Cina fosse il partner principale e complice delle malefatte del Sudan in Darfur e nel resto del Paese, lo si sapeva benissimo, ma non era mai successo che Pechino prendesse ufficialmente una posizione così forte in difesa dell'alleato. Lo ha fatto ieri contro il Tribunale Penale Internazionale (TPI) reo di aver richiesto l'incriminazione per genocidio del presidente sudanese Omer Assan Al-Bashir.
E' stato l'inviato speciale di Pechino per l'Africa, Liu Guijin, a lanciare la sfida la Tribunale Penale Internazionale e al suo Procuratore Generale, Luis Moreno Ocampo. Guijin parlando alla stampa riunita a Khartoum ha detto di essere in Sudan per “consigliare e dare consulenza al presidente Al-Bashir in merito alla ridicola accusa del TPI e per trovare una via d'uscita a questo abuso”. Lo ha chiamato proprio così: abuso. [leggi tutto]
E' stato l'inviato speciale di Pechino per l'Africa, Liu Guijin, a lanciare la sfida la Tribunale Penale Internazionale e al suo Procuratore Generale, Luis Moreno Ocampo. Guijin parlando alla stampa riunita a Khartoum ha detto di essere in Sudan per “consigliare e dare consulenza al presidente Al-Bashir in merito alla ridicola accusa del TPI e per trovare una via d'uscita a questo abuso”. Lo ha chiamato proprio così: abuso. [leggi tutto]
23 ottobre 2008
Kordofan rischia di diventare il prossimo Darfur
Uno studio dell'International Crisis Group:possibile "nuovo devastante conflitto"
(Apcom) - La regione sudanese del Kordofan si trova oggi nelle stesse condizioni che nel 2003 innescarono il conflitto nel vicino Darfur, tanto da far apparire "reale" il rischio di una nuova guerra civile. Questo l'allarme lanciato dal centro studi 'International Crisis Group' nel suo ultimo rapporto, intitolato 'Sudan`s Southern Kordofan: The Next Darfur?'. La regione del Kordofan si trova in una posizione strategica tra Nord e Sud del Paese, tanto che sia il Movimento popolare di liberazione del Sudan (Splm, del Sud), sia il Partito del Congresso nazionale (Ncp, al governo a Khartoum) stanno alimentando divisioni lungo linee etniche in vista delle elezioni nazionali del 2009. [leggi tutto]
(Apcom) - La regione sudanese del Kordofan si trova oggi nelle stesse condizioni che nel 2003 innescarono il conflitto nel vicino Darfur, tanto da far apparire "reale" il rischio di una nuova guerra civile. Questo l'allarme lanciato dal centro studi 'International Crisis Group' nel suo ultimo rapporto, intitolato 'Sudan`s Southern Kordofan: The Next Darfur?'. La regione del Kordofan si trova in una posizione strategica tra Nord e Sud del Paese, tanto che sia il Movimento popolare di liberazione del Sudan (Splm, del Sud), sia il Partito del Congresso nazionale (Ncp, al governo a Khartoum) stanno alimentando divisioni lungo linee etniche in vista delle elezioni nazionali del 2009. [leggi tutto]
21 ottobre 2008
Aumenta l'esodo dei cristiani nel nord dell'Iraq
CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 20 ottobre 2008 (ZENIT.org).- L'esodo dei cristiani nel nord dell'Iraq continua ad aumentare a causa degli attacchi alla Chiesa locale, ha reso noto la “Radio Vaticana”.
L'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha affermato che sarebbero 1.560 le famiglie che hanno abbandonato la città di Mosul nell'ultima settimana, mentre gli evacuati sarebbero circa 9.400 persone.
Secondo una nota distribuita dalle autorità locali, si tratterebbe di quasi la metà di tutta la comunità cristiana della città.
Attualmente migliaia di uomini, donne e bambini hanno bisogno di cibo, vestiario e medicinali, sostiene l'emittente pontificia.
“Le persecuzioni contro i cristiani hanno anche un valore altamente simbolico”, ha spiegato monsignor Raymond Moussalli, vicario del vescovado caldeo in Giordania, che si occupa da tempo dei rifugiati cristiani iracheni nel regno hashemita.
“Stiamo assistendo ad una vera e propria guerra ai cristiani, bisogna rendersene conto, prima che sia troppo tardi – avverte –. Un Iraq senza cristiani sarà un Paese più povero e ciò avrà ripercussioni negative sui cristiani di tutto il Medio Oriente”.
Nel frattempo, continuano le operazioni di polizia a Mosul per porre fine agli attacchi.
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti dieci arresti. Il Ministro della Difesa iracheno Abdul Qader al-Ubeidi ha definito domenica gli attacchi contro i cristiani una “campagna di minacce organizzata”.
L'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha affermato che sarebbero 1.560 le famiglie che hanno abbandonato la città di Mosul nell'ultima settimana, mentre gli evacuati sarebbero circa 9.400 persone.
Secondo una nota distribuita dalle autorità locali, si tratterebbe di quasi la metà di tutta la comunità cristiana della città.
Attualmente migliaia di uomini, donne e bambini hanno bisogno di cibo, vestiario e medicinali, sostiene l'emittente pontificia.
“Le persecuzioni contro i cristiani hanno anche un valore altamente simbolico”, ha spiegato monsignor Raymond Moussalli, vicario del vescovado caldeo in Giordania, che si occupa da tempo dei rifugiati cristiani iracheni nel regno hashemita.
“Stiamo assistendo ad una vera e propria guerra ai cristiani, bisogna rendersene conto, prima che sia troppo tardi – avverte –. Un Iraq senza cristiani sarà un Paese più povero e ciò avrà ripercussioni negative sui cristiani di tutto il Medio Oriente”.
Nel frattempo, continuano le operazioni di polizia a Mosul per porre fine agli attacchi.
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti dieci arresti. Il Ministro della Difesa iracheno Abdul Qader al-Ubeidi ha definito domenica gli attacchi contro i cristiani una “campagna di minacce organizzata”.
15 ottobre 2008
Primo impianto a energia solare nella Città del Vaticano
di Nicola Gori
Un piccolo Stato con una grande sfida all'orizzonte: sfruttare quanto più possibile le fonti di energia rinnovabili per giungere, primo in Europa, all'obiettivo di utilizzarne almeno il 20% del consumo totale nel 2020. È il traguardo che i tecnici dello Stato della Città del Vaticano si sono posti da quando hanno iniziato a studiare il modo migliore di sfruttare tutto quanto è a disposizione sul suo territorio (o,44 chilometri quadrati di estensione) per ottenere energia. Prima fra tutte quella solare, praticamente inesauribile e gratuita, senza dimenticare altre alternative, quali la produzione di gas da biomasse e lo sfruttamento della potenza eolica.
Dalla teoria alla pratica: la Direzione dei servizi tecnici del Governatorato a breve avvierà il primo progetto di impianto ad alta tecnologia per lo sfruttamento dell'energia solare. L'installazione avverrà sulla copertura dell'Aula Paolo vi che, per la sua moderna struttura, si presta bene allo scopo. Ne parla, in questa intervista al nostro giornale, l'ingegner Mauro Villarini, responsabile dei progetti sulle fonti di energia rinnovabile.
La Direzione dei servizi tecnici del Governatorato ha accolto le sollecitudini di Benedetto XVI per la tutela dell'ambiente promuovendo il ricorso a fonti di energia rinnovabili. Ci parla del progetto?
Il progetto in questione nacque dopo una serie di discorsi di Benedetto XVI, nei quali si parlava dell'utilizzo delle risorse del pianeta, della sostenibilità ambientale e delle soluzioni tecnologiche adeguate. In particolare, fondamentali furono per noi le parole del Papa pronunciate il 1° gennaio 2007 in occasione della Giornata mondiale della Pace: "Di fronte al diffuso degrado ambientale l'umanità si rende ormai conto che non si può continuare ad usare i beni della terra come nel passato... Sta così formandosi una coscienza ecologica, che non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si sviluppi e maturi trovando adeguata espressione in programmi ed iniziative concrete". Il progetto, promosso dalla Direzione dei servizi tecnici del Governatorato, prevede la produzione di energia elettrica da fonte solare. Si tratta dell'installazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura dell'Aula Paolo vi. È stata scelta l'Aula Nervi perché è uno degli edifici più moderni e quindi più compatibili con tecnologie di questo tipo. Inoltre, vi era anche l'esigenza di rinnovare e di ristrutturare comunque la copertura del tetto. In un certo senso, l'architetto Nervi fece quasi una progettazione premonitrice, utilizzando delle tegole frangisole costituite da una metà rivolta perfettamente a sud e da una metà a nord. In pratica, noi non andiamo a fare altro che sostituire le tegole rivolte a sud con dei pannelli fotovoltaici. È importante sottolineare che le tegole fotovoltaiche sono state realizzate ad hoc sulla misura di quelle originali volute dal Nervi. I pannelli a nord saranno sostituiti con materiale altamente tecnologico, la cui peculiarità è di riflettere una parte della radiazione solare, aumentando così la produttività dell'impianto.
Ci offre qualche dato tecnico?
Della superficie complessiva dell'Aula Paolo vi, circa 5.000 metri quadrati, verranno coperti da moduli fotovoltaici circa 2.000 metri quadrati, mentre altri 2.000 metri quadrati sarebbero utilizzati da schermi, per aumentare la quantità di energia captata. La copertura infatti è costituita da 1.200 tegole frangisole a sud formate da 30 colonne per 40 righe. La potenza media dei quasi 2.400 moduli fotovoltaici sarà di poco meno di 100 watt per una potenza complessiva di circa 220 kilowattora. Tale potenza servirà l'Aula Paolo vi, pur non coprendone l'intero fabbisogno. Ci saranno momenti, però, nei quali l'Aula non assorbirà tutta l'energia prodotta e allora potremo immettere l'energia eccedente nella rete dello Stato della Città del Vaticano. Ci sarà così una gestione del flusso energetico tale che da soddisfare le utenze che lo richiedono dando la priorità all'Aula delle udienze Paolo vi. In media l'Aula assorbe sui 2.000 mwh (megawatt ora) all'anno. Attraverso i 220 kw installati arriveremo a produrre circa 300 mwh all'anno con i pannelli fotovoltaici. Per farci un'idea dell'entità della produzione, con quello che produrremo dall'impianto, andremmo a soddisfare i consumi annui equivalenti a quelli di un centinaio di famiglie. Con il nostro impianto, perciò, copriremo qualche punto percentuale dei consumi annui della Città del Vaticano. [leggi tutto]
Un piccolo Stato con una grande sfida all'orizzonte: sfruttare quanto più possibile le fonti di energia rinnovabili per giungere, primo in Europa, all'obiettivo di utilizzarne almeno il 20% del consumo totale nel 2020. È il traguardo che i tecnici dello Stato della Città del Vaticano si sono posti da quando hanno iniziato a studiare il modo migliore di sfruttare tutto quanto è a disposizione sul suo territorio (o,44 chilometri quadrati di estensione) per ottenere energia. Prima fra tutte quella solare, praticamente inesauribile e gratuita, senza dimenticare altre alternative, quali la produzione di gas da biomasse e lo sfruttamento della potenza eolica.
Dalla teoria alla pratica: la Direzione dei servizi tecnici del Governatorato a breve avvierà il primo progetto di impianto ad alta tecnologia per lo sfruttamento dell'energia solare. L'installazione avverrà sulla copertura dell'Aula Paolo vi che, per la sua moderna struttura, si presta bene allo scopo. Ne parla, in questa intervista al nostro giornale, l'ingegner Mauro Villarini, responsabile dei progetti sulle fonti di energia rinnovabile.
La Direzione dei servizi tecnici del Governatorato ha accolto le sollecitudini di Benedetto XVI per la tutela dell'ambiente promuovendo il ricorso a fonti di energia rinnovabili. Ci parla del progetto?
Il progetto in questione nacque dopo una serie di discorsi di Benedetto XVI, nei quali si parlava dell'utilizzo delle risorse del pianeta, della sostenibilità ambientale e delle soluzioni tecnologiche adeguate. In particolare, fondamentali furono per noi le parole del Papa pronunciate il 1° gennaio 2007 in occasione della Giornata mondiale della Pace: "Di fronte al diffuso degrado ambientale l'umanità si rende ormai conto che non si può continuare ad usare i beni della terra come nel passato... Sta così formandosi una coscienza ecologica, che non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si sviluppi e maturi trovando adeguata espressione in programmi ed iniziative concrete". Il progetto, promosso dalla Direzione dei servizi tecnici del Governatorato, prevede la produzione di energia elettrica da fonte solare. Si tratta dell'installazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura dell'Aula Paolo vi. È stata scelta l'Aula Nervi perché è uno degli edifici più moderni e quindi più compatibili con tecnologie di questo tipo. Inoltre, vi era anche l'esigenza di rinnovare e di ristrutturare comunque la copertura del tetto. In un certo senso, l'architetto Nervi fece quasi una progettazione premonitrice, utilizzando delle tegole frangisole costituite da una metà rivolta perfettamente a sud e da una metà a nord. In pratica, noi non andiamo a fare altro che sostituire le tegole rivolte a sud con dei pannelli fotovoltaici. È importante sottolineare che le tegole fotovoltaiche sono state realizzate ad hoc sulla misura di quelle originali volute dal Nervi. I pannelli a nord saranno sostituiti con materiale altamente tecnologico, la cui peculiarità è di riflettere una parte della radiazione solare, aumentando così la produttività dell'impianto.
Ci offre qualche dato tecnico?
Della superficie complessiva dell'Aula Paolo vi, circa 5.000 metri quadrati, verranno coperti da moduli fotovoltaici circa 2.000 metri quadrati, mentre altri 2.000 metri quadrati sarebbero utilizzati da schermi, per aumentare la quantità di energia captata. La copertura infatti è costituita da 1.200 tegole frangisole a sud formate da 30 colonne per 40 righe. La potenza media dei quasi 2.400 moduli fotovoltaici sarà di poco meno di 100 watt per una potenza complessiva di circa 220 kilowattora. Tale potenza servirà l'Aula Paolo vi, pur non coprendone l'intero fabbisogno. Ci saranno momenti, però, nei quali l'Aula non assorbirà tutta l'energia prodotta e allora potremo immettere l'energia eccedente nella rete dello Stato della Città del Vaticano. Ci sarà così una gestione del flusso energetico tale che da soddisfare le utenze che lo richiedono dando la priorità all'Aula delle udienze Paolo vi. In media l'Aula assorbe sui 2.000 mwh (megawatt ora) all'anno. Attraverso i 220 kw installati arriveremo a produrre circa 300 mwh all'anno con i pannelli fotovoltaici. Per farci un'idea dell'entità della produzione, con quello che produrremo dall'impianto, andremmo a soddisfare i consumi annui equivalenti a quelli di un centinaio di famiglie. Con il nostro impianto, perciò, copriremo qualche punto percentuale dei consumi annui della Città del Vaticano. [leggi tutto]
10 ottobre 2008
Il presidente: "Le donne del Darfur mentono"
Sono parole che fanno rabbrividire quelle pronunciate dal capo di Stato sudanese Omar al Bashir, in un'intervista trasmessa a Channel 4. Le donne della provincia occidentale, devastata da una guerra civile, sostengono di venire violentate dalle milizie arabe Janjaweed
Londra, 9 ottobre 2008 - Lo stupro non esiste in Darfur. Le donne della provincia occidentale sudanese, devastata da una guerra civile che va avanti dal 2003, che sostengono di venire violentate dalle milizie arabe Janjaweed ("diavoli a cavallo") mentono.
Sono parole che fanno rabbrividire quelle pronunciate dal presidente sudanese Omar al Bashir, in un'intervista trasmessa dall'emittente britannica Channel 4.
Le denunce delle donne, ha dichiarato Bashir, tramite un interprete, sono false, perchè lo stupro è estraneo alla società del Darfur.
A luglio il procuratore della Corte penale internazionale, che ha sede all'Aia, Moreno Ocampo, ha chiesto di spiccare un mandato d'arresto internazionale contro Bashir con l'accusa di genocidio in Darfur, nel tentativo di scongiurare nuovi omicidi delle milizie arabe.
Londra, 9 ottobre 2008 - Lo stupro non esiste in Darfur. Le donne della provincia occidentale sudanese, devastata da una guerra civile che va avanti dal 2003, che sostengono di venire violentate dalle milizie arabe Janjaweed ("diavoli a cavallo") mentono.
Sono parole che fanno rabbrividire quelle pronunciate dal presidente sudanese Omar al Bashir, in un'intervista trasmessa dall'emittente britannica Channel 4.
Le denunce delle donne, ha dichiarato Bashir, tramite un interprete, sono false, perchè lo stupro è estraneo alla società del Darfur.
A luglio il procuratore della Corte penale internazionale, che ha sede all'Aia, Moreno Ocampo, ha chiesto di spiccare un mandato d'arresto internazionale contro Bashir con l'accusa di genocidio in Darfur, nel tentativo di scongiurare nuovi omicidi delle milizie arabe.
08 ottobre 2008
Sudan anticristiano
Tratto da L'Osservatore Romano del 8 ottobre 2008
Khartoum - In Sudan una fatwa, un pronunciamento di un'autorità islamica, ha proibito ai musulmani di votare per un cristiano. Lo riferisce la rivista internazionale di studi mediorientali "Memri", ricordando che gli ex ribelli del Movimento di liberazione del popolo sudanese (Splm), al Governo in Sud Sudan e che partecipa al Governo centrale sudanese di Khartoum, hanno candidato il loro leader alle elezioni presidenziali.
Il periodico pubblica un articolo fortemente critico nei confronti della fatwa apparso sul quotidiano sudanese "Al Sahafa", nel quale si ricorda che gli accordi di pace, firmati il 9 gennaio 2005 fra il Governo di Khartoum e i ribelli del Sud Sudan, stabilirono il principio che un non islamico venisse eletto alla vicepresidenza della Repubblica. Secondo il giornale, la contraddizione fra il contenuto dell'accordo del 2005 e la fatwa è un tentativo del partito al potere a Khartoum, guidato dal presidente sudanese Omar el Bashir, "di sfruttare la religione per scopi politici".
Khartoum - In Sudan una fatwa, un pronunciamento di un'autorità islamica, ha proibito ai musulmani di votare per un cristiano. Lo riferisce la rivista internazionale di studi mediorientali "Memri", ricordando che gli ex ribelli del Movimento di liberazione del popolo sudanese (Splm), al Governo in Sud Sudan e che partecipa al Governo centrale sudanese di Khartoum, hanno candidato il loro leader alle elezioni presidenziali.
Il periodico pubblica un articolo fortemente critico nei confronti della fatwa apparso sul quotidiano sudanese "Al Sahafa", nel quale si ricorda che gli accordi di pace, firmati il 9 gennaio 2005 fra il Governo di Khartoum e i ribelli del Sud Sudan, stabilirono il principio che un non islamico venisse eletto alla vicepresidenza della Repubblica. Secondo il giornale, la contraddizione fra il contenuto dell'accordo del 2005 e la fatwa è un tentativo del partito al potere a Khartoum, guidato dal presidente sudanese Omar el Bashir, "di sfruttare la religione per scopi politici".
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