11 settembre 2008

Con Robinik per non dimenticare

tratto da www.robinik.net

Non è semplice raccontare ad una bambina cosa sia stato l’11/9. Eppure tutto intorno qualcosa sembra già raccontarlo. Forse è solo un’impressione ma NY qui è meno caotica, sicuramente meno chiassosa. Le persone camminano con un modo di fare “più raccolto”, come è raccolto il modo in cui ci si avvicina ad un dolore così forte.
Giusto il tempo di girare sulla Fulton St. e quello che vedo mi lascia senza parole. La cosa che colpisce di più di Ground Zero è l’aria. L’enorme spazio d’aria lasciato dai giganti caduti.

Entriamo nel WTC Path Station ed anche i bimbi smettono di parlare. Non che ci sia nulla di particolare. Alla fine per una persona che non sa cosa sia successo tutto quello che ci circonda sembra solo un cantiere. Memorial WTCMa cè qualcosa nell’aria, il silenzio delle persone, cosa inimmaginabile nella grande mela, che fanno percepire che qualcosa è successo e che la gente non ha ancora dimenticato.
Le persone che si sono recate qui hanno perso le parole. Ci sono solo volti coperti di stupore e rammarico. Sono passati sette anni ma ancora una spiegazione non la si trova. [leggi tutto]

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio per le belle parole e per aver promosso il mio scritto.

Sono cose che non si dimenticano... e forse è anche meglio che non si dimentichino.

Un grosso abbraccio

Rob

pequenito ha detto...

Ciao Rob, nel tuo racconto ripeti più volte di far fatica a spiegare cosa hai provato... ti consoli il fatto che le tue fatiche emozionano e aiutano tutti noi a non dimenticare.

Un grosso abbraccio a te e alla tua famiglia

Fabio