...Si farebbe bene a leggere il libro di Pierre Péan, Noires Fureurs, Blancs Menteurs (“Furie nere, bianchi bugiardi”) per capire quello che è successo veramente nel 1994. Molte cose, comunque, rimangono note solo a una ristretta cerchia di amici di Kagame. Appena l’attuale presidente del Rwanda sospetta che qualcuno non mantiene il segreto, lo fa eliminare, in qualunque parte del mondo egli si trovi.
Kagame, inoltre, ha avuto un ruolo importante nella caduta di Mobutu e nella conquista del potere da parte di Laurent-Désiré Kabila, padre dell’attuale presidente dell’Rd Congo. Ricordo solo il campo profughi di Goma (nella regione del Kivu, nell’Rd Congo) dove erano ammassati due milioni di rwandesi fuggiti alle stragi dell’esercito di Kagame. Nel 1997 furono attaccati e inseguiti per tutto il territorio congolese. Solo poche migliaia riuscirono a rifugiarsi nel Congo-Brazzaville e nella Repubblica Centrafricana, attraversando fiumi e foreste... a piedi (mi dicevano i rwandesi rifugiati a Bangui), perché le scarpe si consumavano in fretta.
E oggi il presidente del Rwanda viene in Italia ed è ricevuto con tutti gli onori, come se nulla fosse successo nel suo paese in questi ultimi vent’anni. Come se in quel suo paese ci fosse una vera vita democratica. Sono inorridito ed esterrefatto! Un uomo che ha sulla coscienza milioni di morti, che dirige il suo paese con il pugno di ferro e richiama alla mente i dittatori di storia recente o passata, riceve addirittura un premio da chi si definisce difensore dei diritti umani e della pace.
Sono senza parole.
Padre Tonino Falaguasta Nyabenda [leggi tutto]
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