04 giugno 2006

L'Italia finanzierà sperimenti su embrioni all'estero














Il Ministro dell'Università Mussi ha ritirato, come sappiamo, l'adesione dell'Italia ad una "dichiarazione etica" sulle cellule staminali embrionali. E' stata un'azione politica sciagurata, cinica e vigliaccamente autoritaria, con gravi conseguenze concrete immediate.
Il testo della dichiarazione lo potete trovare qui, [i paragrafi da leggere sono il 5 e il 6 dell'allegato], a pag. 14 e 15.

Essenzialmente viene detto che Italia, Germania, Austria, Slovacchia, Polonia, Malta:

1. "Non possono tuttavia accettare che attività comportanti la distruzione di embrioni umani possano beneficiare di un finanziamento a titolo del settimo programma quadro di ricerca. Le suddette delegazioni invitano pertanto la Commissione ad abbandonare i progetti relativi all'ammissibilità al finanziamento di attività di ricerca che prevedano la distruzione di embrioni umani."

2. "ritengono inoltre che l'approccio previsto dal settimo programma quadro di ricerca e dai programmi specifici non tenga sufficientemente conto del potenziale terapeutico delle cellule staminali umane adulte e chiedono, di conseguenza, che si assuma a livello comunitario l'impegno di rafforzare la ricerca sulle tali cellule."

3. "ritengono che si dovrebbe lasciare ai singoli Stati membri la facoltà di decidere se sostenere o meno le azioni di ricerca comportanti la distruzione di embrioni umani."

Questi paesi, insieme al Lussemburgo, raccolgono 105 voti nel Consiglio d'Europa, 15 in più del limite per la minoranza di blocco. Senza l'Italia i voti sono 76, al di sotto del limite di blocco, per cui di fatto si apre alla possibilità di finanziamento alla ricerca delle cellule staminali embrionali nell'ambito del settimo programma quadro, cioè un programma di ricerca con 54 miliardi di euro, deciso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea. (i programmi quadro vengono approvati con maggioranze qualificate, che richiedono più voti del 50%+1: i voti necessari arrivano fino a due terzi dei votanti. Quindi una minoranza, pur restando minoranza, può impedire il raggiungimento della maggioranza qualificata, bloccandola).

Con questa dichiarazione l'Italia e gli altri paesi della dichiarazione dicevano: uno stato vuole fare ricerca distruggendo embrioni? Faccia pure, usando solo i suoi soldi, però, e non i nostri, che questa ricerca non la vogliamo finanziare. Mussi quindi, di sua spontanea volontà, ha dichiarato quello che il popolo italiano ha rifiutato, e cioè di finanziare, anche con soldi italiani, ricerche che distruggano embrioni.

Altro che esternazione! E' un atto politico, arrogante e violento, perchè non tiene conto minimamente dell'esito del referendum sulla fecondazione artificiale, ed è un contributo fondamentale ad indirizzare i fondi europei a questo tipo di ricerche.

Il ministro di sinistra fa la felicità delle multinazionali delle biotecnologie, in difficoltà da tempo, perchè sono stati fatti grandi investimenti sulle cellule staminali embrionali, con nessun risultato. Adesso arriveranno fondi pubblici europei, in quantità, se il Parlamento Europeo, il 15 giugno, non si pronunci diversamente. E non mi si venga a dire che al governo non lo sapevano. Non è possibile che un ministro compia un'azione così importante in totale autonomia, soprattutto se è in un governo guidato da uno come Prodi, che dei meccanismi dell'Unione Europea ne sa qualcosa.

A conferma di questo, oggi (domenica) in un'intervista sul Corriere della Rosa, Fassino difende Mussi, mentendo spudoratamente: "Con una decisione di buon senso ha rimosso il veto italiano che impediva agli altri paesi europei di condurre la ricerca sulle staminali". Ma quale veto? Ogni stato era ed è - ovviamente! - libero di farsi le ricerche che vuole, con i propri soldi!

E sulla legge sulla fecondazione artificiale Fassino ha dichiarato:

"La legge va rivisitata. E' vero che c'è stato un referendum. Ma, a parte il fatto che non essendo stato raggiunto il quorum non è stato possibile conoscere l'effettiva volontà della maggioranza degli italiani, in ogni caso il referendum non ha risolto tutti gli interrogativi e i dubbi che la legge pone. Confrontiamoci con spirito libero tra maggioranza e opposizione, per vedere come migliorarla. Resto convinto che sulle questioni etiche sia meglio non creare spaccature e divisioni, che si debba ricercare il consenso più vasto possibile".

CIOE' PER NON FARE SPACCATURE CAMBIAMO LA LEGGE 40, E CHISSENEFREGA DEL 75% DEGLI ITALIANI CHE NON E' ANDATO A VOTARE!

Ringraziamo innanzitutto i cattolici adulti che votando il loro collega Prodi gli hanno permesso di andare a governare.

Tratto dal sito di Assuntina Morresi

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