21 novembre 2008

C'è grossa crisi. Chiamiamo l'Onu

di Fausto Carioti

...l’Italia è rimasta l’ultimo paese civile in cui le Nazioni Unite sono ancora prese sul serio. Eppure basta leggere l’elenco degli stati che compongono la Commissione dell’Onu per i diritti umani - Cuba, Cina, Pakistan, Arabia Saudita... - per capire quale autorità morale possa avere l’organizzazione nel maneggiare certi argomenti. Proprio ieri, mentre i vertici dell’Anm invocavano l’avvento degli inviati del palazzo di vetro nella terra di noialtri indigeni, il ministro britannico per il Commercio, Gareth Thomas, ha chiesto l’avvio di una serie di ispezioni indipendenti per monitorare l’attività delle Nazioni Unite e assicurarsi che «il mezzo miliardo di dollari che il Regno Unito e gli altri paesi investono ogni anno» nell’Onu e nelle sue agenzie serva davvero a qualcosa.

Ma ai vertici dell’Anm il baraccone di Ban Ki-moon va benissimo così. Nel palazzo di vetro hanno qualche comprensibile ritrosia a trattare gli stupri di massa e i genocidi commessi dai peggiori tagliagole, ma quando si tratta di fare le pulci alle poche democrazie del pianeta diventano dei mostri d’efficienza. Arriveranno qui, faranno il loro lavoro seguendo le istruzioni del sindacato dei magistrati e se ne andranno lasciandoci il solito rapporto indignato nel quale l’Italia è descritta come la succursale corrotta del Burkina Faso. L’Anm sarà finalmente soddisfatta. Gli inviati dell’Onu pure, se non altro perché si saranno fatti il giro dei ristoranti romani a spese del contribuente globale. Intanto, da qualche parte nel mondo, sarà successo un nuovo genocidio dei tutsi, un qualche massacro tipo quello di Srebrenica, sarà stata aperta qualche nuova macelleria a cielo aperto, tipo quella già vista nel Darfur, o sarà scoppiato l’ennesimo scandalo sessuale per il comportamento dei caschi blu, come già visto in Congo e in Sudan. Fa niente, le emergenze sono altre. Forza Onu, abbasso Berlusconi.[leggi tutto]

1 commento:

Anastácio Soberbo ha detto...

Ciao, mi piace questo blog.
Siamo spiacenti, non scrivere più, ma il mio italiano è male iscritto.
Un abbraccio dal Portogallo