Il testo del decreto, secondo una anticipazione dell'Ansa, dovrebbe contenere un solo articolo dal titolo: ''Disposizioni urgenti in materia di alimentazione ed idratazione''. In pratica si sostiene che ''in attesa dell'approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vital'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi''.
Ma se il decreto dovesse essere approvato dal governo la questione si complicherebbe. E non poco. Un intervento del governo, infatti - come ha dichiarato stamane anche l’avvocato degli Englaro - bloccherebbe l’esecuzione della sentenza, poiché – ha detto Campeis - “non si può far commettere un reato ai medici” e aprirebbe un vulnus profondissimo sul piano istituzionale. L’ultima parola, infatti, non spetterebbe né al governo né al parlamento ma al presidente della Repubblica. È lui, infatti che dovrebbe firmare (o non firmare) il decreto, assumendosi la responsabilità piena e ultima di decidere delle sorti di Eluana. Tutto da definire, dunque. E non è escluso che proprio la delicata posizione in cui si verrebbe a trovare il presidente della Repubblica nel caso in cui l’esecutivo decida di decretare d’urgenza, induca alla fine il governo a pensare che il sacrificio di Eluana è un prezzo istituzionale, alto, altissimo, ma necessario, da pagare.[leggi tutto]
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