Lo scopo è quello di registrare quanti più abitanti possibili, vista l'impossibilità di molti sud sudanesi che abitano queste zone di raggiungere i centri di registrazione predisposti dalle autorità di Juba.
E sono proprio le difficoltà a raggiungere tutti i villaggi una delle cause che hanno scatenato il contenzioso tra Juba e Khartoum, con i sud sudanesi che hanno chiesto una proroga della data ultima del censimento (fissata per ieri), richiesta che si scontra con le pretese di Khartoum che di contro incolpa la dirigenza sud sudanese di incompetenza.
In effetti gli interessi in ballo sono molti e tutti dipendono in gran parte proprio dal censimento. Prima di tutto, detto censimento, è necessario per il futuro referendum che chiamerà gli abitanti del sud Sudan ad esprimersi in merito alla secessione dal Sudan, in secondo luogo (ma non meno importante) la conta della popolazione serve a stabilire la divisione delle risorse tra sud e nord, una divisione direttamente proporzionale proprio alla popolazione.
Per questo motivo, per esempio, nelle scorse settimane sono stati accelerati i rientri dei profughi sud sudanesi dai campi in Repubblica Centrafricana, in Uganda e in Congo, per permettere loro di registrarsi regolarmente. Tuttavia, sebbene l'UNHCR abbia dato una mano importante, migliaia di profughi non sono riusciti a rientrare in tempo. Per questo motivo il Governo di Juba ha insistito per una proroga della data ultima per la presentazione del censimento, fissata per ieri. A queste difficoltà si aggiunge poi l'imminente inizio della stagione delle piogge che, di fatto, impedirà agli operatori di raggiungere i villaggi sulle montagne per i prossimi tre/quattro mesi.
Franco Londei ha spiegato questo ieri a Nigrizia e ha detto che per un censimento completo bisognerà aspettare la fine dell'anno proprio per l'imminente inizio della stagione delle piogge. Londei ha poi parlato dell'ostruzionismo del Governo di Khartoum, un ostruzionismo fatto di schede stampate in arabo dove la popolazione araba non è, di divieti al rientro dei profughi sud-sudanesi presenti nei campi del nord, di non ottemperanza a quanto stabilito dagli accordi di Nairobi per quanto riguarda l'obbligo di lasciare le aree petrolifere a cavallo dei confini stabiliti proprio dagli accordi di pace, ma anche di tanti altri piccoli e grandi episodi che hanno rallentato la normalizzazione del Sudan Meridionale. [leggi tutto]
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