22 agosto 2007

embrioni ibridi citoplasmatici

Pare che i primi a riuscirci siano stati i cinesi. Nel 2003 su Cell Research la descrizione del primo esperimento portato a termine: cellule del prepuzio di due bambini di cinque anni, della faccia di una donna di 60 e di due uomini furono fuse con ovociti di coniglio. Dei 400 embrioni creati, circa 100 sono arrivati allo stadio di blastocisti, cioè capaci di dare cellule staminali embrionali, da cui originare linee cellulari.

La comunità scientifica accolse con un certo scetticismo la notizia, ma questo non ha impedito che nel dicembre 2005, nell’ambito del VI programma quadro, l’Unione Europea finanziasse con 600.000 euro CHIMBRIDS, un intero progetto per “analizzare le problematiche scientifiche, etiche, filosofiche e giuridiche sollevate dall'utilizzo di chimere e ibridi nell'ambito della ricerca europea e internazionale”., a cui partecipano 15 Stati membri dell'Unione europea, insieme a Canada, Cina, Israele, Giappone, Svizzera e Stati Uniti. Nella presentazione del progetto si rassicura la comunità internazionale: gli “horror-scenarios” di possibili creature mostruose uomo/animale non sono reali, anche perché nessuno scienziato è intenzionato a far sviluppare queste creature fino a farle nascere. Lo scopo della ricerca sarebbe sempre quello: lo studio di malattie come l’ Alzheimer, il Parkinson e la Sclerosi Multipla, mediante cellule staminali embrionali.

E adesso hanno chiesto di poterne fabbricare anche loro, gli inglesi. Hanno presentato domanda due gruppi di ricerca, per la creazione di “cibridi”; l’HFEA, l’autorità britannica che ha il compito di regolare le procedure per la fecondazione assistita e la ricerca sugli embrioni, è sempre stata orientata a dare la licenza, ed ha aperto una consultazione pubblica che terminerà il prossimo 20 luglio. Il governo inglese, dal canto suo, in un primo tempo ha cercato di frenare, preoccupato dei numerosi pareri contrari raccolti. Immediata la risposta: cinquanta scienziati, fra cui tre premi Nobel, hanno firmato una lunga lettera, pubblicata dal Times, in cui si motiva la ricerca sugli embrioni umani/animali, e se ne chiede il supporto.

Successivamente la Commissione Scienza e Tecnologia della Camera dei Comuni ha dato parere favorevole alla creazione dei mix uomo/animale, ma soprattutto nell’attuale proposta di revisione di legge che regola fecondazione assistita e ricerca sugli embrioni in Gran Bretagna, si prevede che i laboratori di ricerca possano chiedere di creare tre tipi di questi embrioni: embrioni ibridi citoplasmatici, innanzitutto, e poi embrioni umani transgenici – cioè embrioni umani con geni animali inseriti in un primo stadio di sviluppo – e ancora embrioni chimerici umani, cioè embrioni umani in cui sono inserite cellule animali, sempre nel primissimo sviluppo. Entro quattordici giorni dalla creazione tutti questi embrioni andrebbero distrutti, e per ora rimarrebbe il divieto di creare veri e propri ibridi, cioè creature nate mischiando direttamente i gameti animali con quelli umani. [da leggere tutto]

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