04 maggio 2007

I MARZIANI DI MARGHERITA E LA CREAZIONE

tratto da Antonio Socci

Prendiamo un simbolo del pensiero laico come lo scienziato Jacques Monod. Il suo famoso libro “Il caso e la necessità” – che fece epoca - intendeva spazzar via proprio la fede in Dio come non scientifica, riconducendo la comparsa della vita al gioco del caso e della necessità. Dunque è una voce al di sopra di ogni sospetto. Ebbene Monod afferma che secondo le leggi fisiche la vita “poteva” sbocciare, ma non “doveva”, anzi era estremamente inverosimile che si verificasse questa eventualità. La sua probabilità statistica era vicinissima allo zero, cosicché è assai verosimile che un tale “caso” si sia verificato solo una volta, sulla nostra terra. Sentiamo le sue parole: “se la comparsa della specie umana è stata un avvenimento veramente unico, come forse lo è stata la comparsa della vita stessa, ciò dipende dal fatto che, prima di manifestarsi, le sue possibilità erano quasi nulle. L’universo non stava per partorire la vita, né la biosfera l’uomo. Il nostro numero è uscito alla roulette”.

Paradossalmente queste espressioni entusiasmarono Joseph Ratzinger che le citò, in un libro sulla Genesi, trovandole in perfetta consonanza con l’idea ebraica e cristiana della libertà e della contingenza dell’uomo: “io non dovrei essere, ma sono. E Tu, o Dio, mi hai voluto”.

In effetti sebbene l’emergere della vita dai dati chimici e fisici fosse un evento statisticamente assai improbabile, quella minuscola possibilità sembra sia stata fortissimamente voluta da Qualcuno che ha fatto uscire alla roulette la serie esatta dei numeri della vita, fra miliardi di possibilità negative assai più probabili. Un’équipe di professori di Yale ha appurato che il tempo necessario perché delle reazioni chimiche casuali dessero vita a un semplice batterio unicellulare non solo supera l’età della Terra, che ha 4,5 miliardi di anni, ma perfino quella dell’universo (15 miliardi di anni). E stiamo parlando di un semplice batterio unicellulare. Secondo un altro scienziato, Fred Hoyle, credere che la prima cellula possa essersi formata da reazioni chimiche casuali è come credere che “un tornado infuriando in un deposito di sfasciacarrozze abbia messo insieme un Boeing”.[leggi tutto]

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