Nel testo del rapporto, il gruppo chiede al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di rinforzare l’embargo sulle armi, emanato nel marzo 2005 e diretto ad entrambe le fazioni in guerra. Il coinvolgimento di Mosca e Pechino sarebbe provato da alcune fotografie che ritraggono jet militari cinesi di tipo “Fanfan” e russi, gli Antonov 26, nella zona di Nyala, vicino al teatro di guerra. Questi sarebbero usati per il bombardamento di zone densamente popolate da civili.
Il valore dell’investimento totale sarebbe di 45 milioni di dollari: 24 a Pechino e 21 a Mosca. Questo coinvolgimento, conclude l’organizzazione umanitaria, dimostra che “alcuni Stati, compresi membri dello stesso Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, permettono e partecipano all’ingresso di armi destinate al massacro dei civili in Darfur”. [leggi tutto]
Nessun commento:
Posta un commento