tratto da secondo protocollo
Che Joseph Kony, capo del Lord’s Resistence Army (Lra), e Al Bashir, presidente dittatore del Sudan, fossero in combutta da almeno 20 anni lo sanno tutti, che i due sono ricercati dal Tribunale Penale Internazionale (TPI) per crimini di guerra è un’altra notizia nota, ma che si accordassero per boicottare la secessione del Sud Sudan in un momento in cui tutto il mondo guarda a quanto avviene nella regione meridionale sudanese è davvero troppo.
La cosa è molto grave, perché il Sudan People Liberation Movement che amministra il Sud Sudan, pur di ottenere l’indipendenza da Khartoum, sarebbe disposto alle estreme conseguenze, che detto in parole povere significa scendere in guerra. Una nuova guerra tra il Sud Sudan e il Sudan incendierebbe tutta la regione dei Grandi Laghi. Questo a causa di una serie di alleanze regionali, a volte trasversali, che metterebbero diversi paesi uno contro l’altro. Di sicuro l’Uganda scenderebbe in campo al fianco del Splm, mentre la il Congo RDC potrebbe passare dalla parte sudanese, così come la Repubblica Centrafricana (c’è un trattato di mutuo soccorso tra i tre). Di sicuro lo faranno i gruppi ribelli che operano in quelle aree. Questo potrebbe provocare la reazione del Rwanda che da anni rivendica alcune terre congolesi. [leggi tutto]
Nessun commento:
Posta un commento