FIRENZE. La Regione Toscana vuole realizzare infrastrutture ad impatto ambientale zero lungo i 400 chilometri di via Francigena, l'antico sentiero di pellegrinaggio, e per questo ha elaborato un vero e proprio Master Plan, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale su iniziativa dell'assessorato al turismo, cultura e commercio.
L'operazione, se le parole hanno un senso, non è semplice dato che il Master Plan individua in parallelo e talvolta intersecato con quello a piedi, un percorso per le macchine da utilizzare al minimo come "by-pass". In ogni modo almeno in alcuni tratti all'impatto zero ci si potrà davvero avvicinare.
«Da tempo - ha dichiarato l'assessore al Turismo Paolo Cocchi - la Regione Toscana ha assunto come priorità cultural-turistica la valorizzazione di un itinerario che attraversa da nord a sud il suo territorio, toccando la Toscana più medievale, immerso in un paesaggio di straordinario fascino che niente ha da invidiare al più celebre Cammino di Santiago. Un itinerario che può veramente, per bellezza e capacità di evocazione, essere preso come paradigma del nuovo modo di viaggiare slow, facendo del viaggio - a piedi, a cavallo, in bici o anche in macchina - un viaggio interiore, un percorso dello spirito, religioso o laico che sia, che arricchisce la storia e l'esperienza personale».
Al piano stanno lavorando da due mesi Regione, province e comuni per definire entro il 30 settembre un quadro complessivo e cantierabile degli interventi necessari per poi trasferire ai comuni interessati i finanziamenti regionali per le realizzazioni. Tre milioni saranno destinati alla realizzazione di segnaletica, arredo urbano, restauri e messa in sicurezza dei percorsi, attrezzature delle aree di sosta e punti di informazione secondo le modalità e la scelta dei materiali prevista nel Master Plan, secondo le caratteristiche ambientali e storiche delle diverse zone della Toscana.
«In termini di sviluppo economico sostenibile - ha continuato Cocchi - la Francigena ha tutte le potenzialità per divenire un formidabile volano per il turismo. Per poter competere con l'omologo Cammino di Santiago, che vede transitare ogni anno centinaia di migliaia di pellegrini-turisti-escursionisti, è però necessario che il percorso sia ben segnalato, a partire dalla grande viabilità fino al percorso escursionistico, percorribile in sicurezza, attrezzato con punti di sosta, informazione e accoglienza e con strutture ricettive adatte ai pellegrini e ai turisti slow. Questi interventi di carattere generale daranno omogeneità al percorso». Il metodo di lavoro adottato dalla Regione, sarà proposto dalla Toscana, che è capofila del progetto interregionale "Via Francigena", anche alle altre Regioni che fanno parte del progetto per realizzare una Via Francigena italiana.
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