Dal sito di Paolo Rodari
È morto ieri a 82 anni, don Benzi, per un arresto cardiaco che lo ha colto nel cuore della notte. Poche ore prima, come sovente amava fare, era stato in discoteca. Non ci era andato per ballare, ma semplicemente per dire la sua ai giovani, per parlare con loro della propria fede. Poi l’acutizzarsi di quel dolore al petto che da tempo lo tormentava, fino a quelle parole dette ai suoi collaboratori stretti attorno al suo capezzale: «Muoio, muoio».
Don Oreste ha dedicato tutta la sua vita agli ultimi, a chi non ha niente. Lo ha detto anche Benedetto XVI, ieri mattina, in un telegramma inviato al vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi: è stato un «infaticabile apostolo della carità a favore degli ultimi e degli indifesi». Lo ha ricordato, sempre ieri, anche il presidente Napolitano: don Benzi è stato un «testimone della speranza e della volontà di riscatto di tante donne e tanti giovani».Il motivo di una vita consumata per gli ultimi lo si deve ricercare nella sua infanzia: «I miei genitori - scrisse un giorno -, appartenevano a quella categoria di persone che ritiene talmente di non valere nulla, che sembra sempre chiedere scusa di esistere. Quando incontro il povero, l’ultimo, il disperato, il barbone della stazione, la prostituta, in me si rifà presente l’immagine dei miei che pensavano di non valere nulla. Per questo non mi metto mai dalla parte dei potenti, ma dalla parte dei “nessuno”, di quelli che la società non fa esistere».
Erano gli anni ’30. Oreste, settimo di nove figli, viveva a San Clemente, un paesino a 20 chilometri da Rimini. La madre era casalinga mentre il padre si barcamenava con lavori saltuari. Ma l’aria, in famiglia, era sempre allegra: «Non si muove foglia, che Dio non voglia», ripeteva sempre mamma. Sono ricordi che hanno formato la personalità di don Oreste, che lo hanno portato a decidere di darsi a tutti attraverso il sacerdozio. [leggi tutto]
2 commenti:
E' una grande perdita..
Ciao Mauro, condivido pienamente, aggiungo che secondo me quella di Don Benzi è una figura paragonabile a Madre Teresa, come lei prima di andarsene ci ha lasciato una discendenza formata dalle sue comunità cattoliche, che continueranno a portare agli ultimi quello spirito fraterno di carità e amore.
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