15 febbraio 2007

RAPPORTO SULLE CRISI DIMENTICATE 2006

Mercoledì 14 febbraio a Roma, Medici senza Frontiere ha presentato il rapporto annuale sulle crisi dimenticate, con un interessante analisi dello spazio dedicato da quotidiani, periodici e telegiornali italiani alle crisi umanitarie. Sono intervenuti Gianfranco De Maio (Direttore della comunicazione di MSF), Andrea Pontiroli (Ufficio stampa di MSF) e Mirella Marchese (Osservatorio di Pavia). De Maio ha illustrato una nuova iniziativa di MSF: “Dimmi di più” una newsletter per conoscere chi c'è dietro a guerre e povertà e chiedere ai direttori di quotidiani e TG un'informazione che sia più completa su questi temi. A questo riguardo Andrea Pontiroli e Mirella Marchese hanno illustrato l’attenzione dedicato nel 2006 da giornali e televisioni alle crisi umanitarie.
Per quanto riguarda la stampa gli articoli inerenti a tematiche e contesti geografici relativi a crisi umanitarie sono stati classificati in relazione alla testata di pubblicazione

Osservando le tabelle 2 e 3, salta all’occhio il primato della stampa cattolica, Avvenire e Famiglia Cristiana, quanto ad attenzione alle tematiche umanitarie. Per quanto riguarda i quotidiani, Avvenire ha il maggior numero assoluto di uscite (2035) Tra i periodici, Famiglia Cristiana, Panorama, L’Espresso e Il Venerdì di Repubblica sono i più attenti alle crisi umanitarie. Se si considerano solo gli articoli veri e propri, Famiglia Cristiana (137) è al primo posto, seguita da Panorama (109), L’Espresso (97) e Il Venerdì di Repubblica (62).
Si è poi proceduto a un confronto tra i primi dieci quotidiani, ovvero quelli più attenti alle crisi umanitarie in generale, e tra i tredici periodici pesi in considerazione, in base all’effettiva copertura delle “crisi dimenticate”.

Osservando le tabelle 4 e 5, si può notare come,tra i dieci quotidiani, il più attento alle crisi dimenticate risulta essere Avvenire, seguito, a distanza, da Il Manifesto. Tra i periodici, i più sensibili alle “crisi dimenticate” risultano essere Famiglia Cristiana, L’Espresso e Panorama.

Per quanto riguarda in particolare il Sudan e il Darfur il rapporto evidenzia che una nuova escalation di violenza da parte di tutti i gruppi armati nei confronti della popolazione civile e degli operatori umanitari ha ulteriormente peggiorato la situazione in Darfur. Due milioni di persone sono costrette a vivere nei campi sfollati, in condizioni di vita estremamente precarie, mentre il peggioramento delle condizioni di sicurezza da diversi mesi a questa parte (con numerosi attacchi alle organizzazioni umanitarie) ha reso di fatto impossibile l’accesso ad alcune popolazioni. La stampa italiana ha dedicato al Sudan, in particolare al Darfur, 255 articoli (di cui ben 93 si limitavano a trafiletti o brevi), ma meno della metà analizzano specificamente le condizioni di vita della popolazione, le cause del conflitto e le violenze nei confronti dei civili. Leggermente più numerosi sono gli articoli riconducibili al dibattito internazionale e in particolare al dibattito sull’invio di una forza ONU. Infine, molti articoli (48) analizzano le dinamiche degli aiuti italiani al paese, confermando una certa tendenza da parte dei media nazionali a parlare di contesti di crisi solo laddove riconducibili a eventi e / o personaggi italiani.


Per quanto riguarda i network televisivi nel confronto tra Rai e Mediaset, il network che risulta aver dedicato più notizie a eventi/contesti di crisi nel corso del 2006 è la Rai. I principali notiziari del servizio pubblico hanno dedicato il 13,4% delle loro notizie complessive (titoli esclusi) alle Crisi, così come intese in questo rapporto, mentre Mediaset nel 2006 ha messo in onda il 7,9% di “notizie Crisi”.



Un confronto più articolato ci viene consentito dal dato per rete (Tabella 3). Se consideriamo i dati aggregati per le singole reti, si vede come Rai Tre, con il 16,2% delle notizie, è l’emittente che dedica un maggior numero di servizi a eventi e situazioni di crisi, seguita da Rai Uno con il 13,4% e da Rai Due con l’11,2%.Le reti Mediaset, come già osservato nella distribuzione per network, fanno registrare valori più bassi, con una differenza minima nel dato che riguarda Rete 4 e Canale 5, rispettivamente il 9,5% e il 9,2%, e con Studio Aperto fanalino di coda con il 5,5% di servizi dedicati alle Crisi.
Oltre alla top ten individuata da Médicins Sans Frontières, MSF Italia ha voluto volgere la sua attenzione ad altri contesti di crisi considerati dimenticati, in particolare l’Angola, il Ciad e il Darfur. L’attenzione dei principali tg italiani nel corso del 2006 su questi tre contesti si è così focalizzata: Angola 3 notizie, di cui 1 sul colera, 1 sull'uccisione di un missionario e 1 sullo sminamento.
Ciad 3 notizie, di cui 1 anticipazione di un TG2 Dossier dedicato alla guerra civile, 1 notizia sugli scontri tra ribelli e forze governative e 1 sui disordini e sull'apprensione per gli italiani che risiedono nel paese.
Darfur 12 notizie che vertono sulla malaria (1 sola), la fame, e in buona parte sul genocidio. Si dà anche visibilità alle iniziative dei volontari/delle agenzie che si impegnano per il paese.

A breve pubblicherò anche il video della presentazione.

3 commenti:

Mauro Annarumma ha detto...

Ciao! Ho pubblicato parte del tuo post sul blog di Ib4d, grazie mille!
Mauro

BLOG NEWS ha detto...

Ciao come và?Complimenti per il bellissimo post .

pequenito ha detto...

Ciao a tutti, forse questo mio riassunto del rapporto MSF è un pò lunghetto e con troppi numeri, ma non c'era altro modo per mostrare la situazioni di grave disinteresse dei mass-media nei confronti delle crisi umanitarie.