30 gennaio 2007

Darfur: il presidente dell'UA non sarà il tiranno Bashir

E iniziato ieri ad Addis Abeba, in Etiopia, il più importante meeting dei paesi aderenti all’Unione Africana che la storia ricordi, non tanto per le adesioni quanto per l’importanza e la drammaticità degli argomenti trattati. Darfur e Somalia gli argomenti principali del meeting, ma anche strategie di sviluppo, rispetto dei diritti fondamentali e uno sguardo alle crisi del medio-oriente. Questa la facciata pubblica del meeting, dietro le quinte però sono state diverse le diatribe tra i vari capi di stato, prima fra tutte quella riguardante il nodo della presidenza dell’Unione Africana che vedeva il Sudan rivendicare tale ruolo ma che, vista la sua partecipazione attiva al conflitto in Darfur, rischiava di spingere all’uscita dall’UA il Ciad e la Repubblica Centro Africana, mentre i ribelli del Darfur avevano minacciato che una tale evenienza gli avrebbe spinti a considerare le truppe dell’Unione presenti nel loro territorio come nemici. Solo in serata si è arrivati al compromesso di eleggere il Ghana evitando così spiacevoli quanto pericolose ripercussioni. [leggi tutto]

27 gennaio 2007

Rai Due cosette contro l'eutanasia


Cinema, televisione, giornali e blogs, tutti parliamo solo di eutanasia ma dei malati che vogliono vivere e che non hanno l’assistenza adatta per farlo non parla mai nessuno, tranne in questo caso Rai Due. Una volta tanto la tv di stato ci sorprende positivamente, nella rubrica del tg2 dieci minuti, Mario Melazzini medico e malato di sclerosi laterale, dice chiaramente che l’eutanasia è abbandono e istigazione al suicidio.

Dossier Melazzini:

Intervista su Famiglia Cristiana

Intervista a Tempi

Intervista Avvenire

Lettera Melazzini

16 gennaio 2007

Piccole dittature crescono

Per ogni dittatura che finisce ne spuntano fuori tante altre nuove. Il Venezuela è pronta a raccogliere l’eredità cubana nel promuovere una nuova dittatura mascherata da socialismo.

Intanto sul fronte africano Elisa Arduini ci illumina sulle vere intenzioni dittatoriali del governo sudanese.

Con la stessa ferocia nel nostro continente, proprio nella capitale dell’Unione Europea, un nuovo tipo di tirannia da parte della dittatura relativista si prepara ad attuare nuove forme di sterminio.

04 gennaio 2007

Il dogma di Welby e il dogma di Saddam

A cavallo di Natale sono state compiute le due esecuzioni più eclatanti del 2006.Welby è stato giustiziato dal noto medico Mario Riccio con il bene placito del vuoto legislativo dello stato italiano. Saddam è stato giustiziato da un anonimo boia, secondo la sentenza di legge della cosiddetta “democrazia irachena”. Chi condanna entrambe le esecuzioni dimostra logica e coerenza a dispetto delle religioni ideologiche, chi invece ne rifiuta una sola e applaude l’altra dimostra tutta l’ipocrisia di chi riesce a piangere da un occhio solo, professando folli dogmi ideologici senza un minimo di razionalità.

Già perché se è ipocrita chi afferma contemporaneamente che l’eutanasia è inumana e invece è giusta la condanna a Saddam, tanto più lo è anche chi afferma l’esatto contrario e cioè che è giusto concedere il diritto all’eutanasia e allo stesso tempo dice no alla pena di morte. Per questi ultimi sembra che esista un dogma contro la morte e quindi a favore della sacralità della vita ma solo finchè non subentra un secondo dogma laicista apparentemente più importante: quello della libertà individuale. Infatti secondo tale comandamento relativista nel caso di eutanasia e aborto la liberta individuale prevale sulla sacralità della propria vita o di quella dell’individuo portato in grembo.

Non pensiate comunque che quello della libertà individuale sia il dogma più importante di questo delirio laicista, infatti per questa nuova religione ideologica anche la libertà individuale passa in secondo piano quando un regime dittatoriale la opprime. A detta di questi nuovi profeti, metà politici e metà new-age, nessuno può intervenire per rovesciare una dittatura, perché in questo caso prevale un altro dogma laicista, quello del pacifismo verso i paesi con cui si fanno affari economici.Cerchiamo quindi di ricapitolare questi nuovi comandamenti con un ragionamento che è a dir poco contorto:

1) non può essere ucciso nessuno anche se feroce dittatore

2) deve essere ucciso qualcuno se la sentenza arriva dalla libertà dell’individuo

3) anche se tale libertà individuale fosse negata con violenza da un feroce dittatore non gli si potrebbe dichiarare guerra e ucciderlo, a meno che non sia lui stesso a decidere di morire oppure sua madre durante i primi mesi del concepimento.

Sembrano le regole di morra cinese, il gioco di forbice, carta e sasso. Invece purtroppo non è uno stupido gioco, ma il nuovo irrazionale codice dogmatico della dittatura relativista.